«Sindaco di Messina, mi rivolgo a te. Ci siamo conosciuti all'Alcatraz di Jacopo Fo, abbiamo parlato di quanto la nostra città avesse una grande potenzialità per poter diventare una piccola perla dei due mari, di quante occasioni di lavoro avrebbe potuto dare. Tu ti sei spacciato per un grande guerriero, un guerriero di prima linea e mi avevi quasi convinto. Dopo un anno di assenza dalla mia città torno e trovo un degrado peggiore di quello che avevo lasciato».
Inizia così la lettera, o forse lo sfogo, di un messinese che torna a casa e trova la sua città ancora più abbandonata di come la ricordava. Un anno lontano dallo Stretto per tornare e vedere una Messina che non ce la fa. E così un appello accorato al sindaco, a Renato Accorinti, un appello lanciato dal suo profilo Fb ma che inevitabilmente in poco tempo ha raggiunto tanti contatti. Ricky Portera per una volta ha messo da parte la sua chitarra e ha fatto parlare una serie di immagini che lo hanno indotto ad affidare ai social questa sorta di lettera diretta ad Accorinti. Lo storico musicista degli Stadio che con le sue corde ha accompagnato decine di artisti sui palchi di mezzo mondo è tornato nella sua città e da messinese ha evidentemente sofferto per le condizioni in cui l’ha trovata.
Sulle immagini di rifiuti e sporcizia continua così il messaggio di Ricky Portera: «L'immondizia sta facendo concorrenza alle più capienti discariche italiane, non si può portare fuori il cane la notte senza vedersi passare sulle scarpe blatte di tutte le misure e razze. Io non vivo (ahimè, ma felicemente) in un quartiere signorile, di quelli che probabilmente hanno più peso nella vita quotidiana messinese, quindi stiamo con la condanna, con 40 gradi di temperatura, di vedersi puntualmente chiudere l'acqua tutte le sere verso le 18, togliendo anche la dignità all'uomo di potersi lavare o rinfrescare».
E alla fine un messaggio crudo e diretto per il primo cittadino: «Se questa è la città che come primo cittadino vuoi rappresentare, in Sicilia, in Italia, in Europa, nel mondo, credo che si debba anche provare un gran senso di vergogna. Me lo immagino come indossare la camicia di Prada e sotto avere le mutande sporche, cioè come sempre si parla di grandi opere poi si fa mancare la dignità di una strada pulita a dovere. Hai combattuto fianco a fianco alla gente illudendola di essere uno di loro, ed ora? Sindaco datti da fare, gestisci un tesoro e fa che non sia per pochi. Combatti ancora come hai fatto credere di fare e per quanto piccola sia, avrai ancora la mia stima.
Con affetto Ricky Portera».