Le strategie per il futuro della mobilità sostenibile nello stretto di Messina sono state al centro del convegno organizzato da Atm Spa a bordo di nave Elio di Caronte e Tourist (moderato da Emilio Pintaldi), che ha ospitato relatori e giornalisti. Si sono confrontati il presidente di Atm Giuseppe Campagna, l’amministratore delegato di Caronte e Tourist Lorenzo Matacena, il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina, il segretario dell’autorità portuale Domenico La Tella, l’esperto di mobilità e professore emerito dell’università di Messina, Giuseppe Vermiglio e la professoressa ordinaria di diritto della navigazione Francesca Pellegrino.
Sono numerosi i temi trattati spaziando dal Ponte, l’infrastruttura che da sempre è al centro del dibattito sulla mobilità nello stretto, al biglietto integrato per i vari mezzi pubblici; ma il punto su cui tutti i relatori concordano è la necessità di una organizzazione strategica dei mezzi dello stretto che vada incontro alle esigenze dei viaggiatori. A rafforzare il concetto il presidente di Atm Giuseppe Campagna che sottolinea come “la società si sta battendo per portare avanti i propri investimenti e fare in modo di rispondere in modo concreto ai viaggiatori messinesi, ai pendolari e a tutti coloro che vivono lo stretto con i vari mezzi di trasporto. Atm è disponibile a farsi parte attiva in questo dialogo che ha come obiettivo quello di creare una nuova mobilità sostenibile a Messina e più in generale nello Stretto. Infatti, senza un ragionamento coerente che calcoli tutte le varianti della mobilità è impensabile dare all’area l’importanza strategica che si merita nel panorama nazionale e internazionale.”
La conferma della necessità di integrazione emerge anche dalle parole di Lorenzo Matacena, amministratore delegato di Caronte e Tourist: “La mobilità sostenibile non dipende solo da noi ma dalle scelte delle comunità presso le quali anche noi operiamo. Tant’è vero che l’alimentazione a Lng della nostra Elio è stata di fatto inibita da scelte a noi estranee. Mi riferisco all’annosa questione del deposito di Lng che avevamo chiesto di costruire e che sarebbe stato anche a servizio dei tir, che sempre più numerosi sono alimentati da motori bi-fuel. Una richiesta ancora ferma al palo. Noi comunque non ci fermiamo. Da parte nostra prevediamo 200 milioni di investimenti per navi a gas, bio metano e a propulsione interamente elettrica, con nel mirino, l’utilizzo di altre soluzioni ancor più ecocompatibili”. Il futuro per lo stretto di Messina sarà quindi sempre più sostenibile, attento all’ambiente e orientato alla centralità del cittadino.