MESSINA – La prima udienza è stata fissata al 13 dicembre 2024. Entrerà nel vivo soltanto nel 2025, quindi, il processo sulle attività della Cartour, la società satellite di Caronte & Tourist al centro di un accertamento per presunta evasione fiscale.
Resta congelato ancora a lungo, quindi, il giudizio per i cinque indagati, ovvero il presidente del Consiglio di amministrazione Lorenzo Matacena, il vice Pietro Franza, il consigliere Luigi Genghi e gli amministrativi Edoardo Bonanno ed Ortensia Rotondo.
Il giudice per le indagini preliminari, aderendo alla richiesta della Procura, li ha tutti rinviati a giudizio. Toccherà quindi ai loro legali, gli avvocati Alberto Gullino, Anna Scarcella e Antonello Scordo, far valere ora le loro ragioni nel dibattimento di primo grado.
La difesa ha chiesto fino alla fine al giudice di entrare nel merito, producendo una corposa documentazione e ricordando come già il Tribunale del Riesame aveva dissequestrato le quote congelate dalla Guardia di Finanza dopo gli accertamenti.
Le fiamme gialle hanno vagliato le modalità di noleggio di una delle navi della società, la Delta. Noleggio attraverso il quale, secondo l’accusa, la holding ha “abbattuto” i costi fiscali dell’80%, non avendone in realtà i requisiti. Questo perché la nave è stata noleggiata “a scafo nudo”, senza l’equipaggio cioè, requisito essenziale per la detrazione (leggi qui i dettagli dell’inchiesta)