“C’erano fannulloni, scansafatiche protetti da sindacati. Alcuni hanno capito che la musica è cambiata, altri lo capiranno a breve. Ad esempio abbiamo chiuso l’ufficio distaccato di Patti, che doveva essere utile a decentrare il lavoro e invece era la tana del lupo”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, sabato scorso, nel presentare i nuovi vertici del Cas, il Consorzio autostrade siciliane.
E la risposta dei sindacati non poteva mancare: “Ponga fine ai deprecabili attacchi nei confronti dei dipendenti del Cas fra i quali rientrano, peraltro, le rilevanti unità di personale regionale che proprio i suoi collaboratori hanno trasferito a totale carico del bilancio del Cas al fine di contenere le spese della regione. Tutti i dipendenti hanno diritto al doveroso rispetto da parte del proprio presidente della regione e non possono assolutamente accettare di essere umiliati da inopportune considerazioni che tanta ilarità hanno suscitato fra i politici seduti al tavolo consortile durante la conferenza stampa di sabato scorso e che sono state divulgate dalla stampa locale e nazionale e poi anche confluite sui social. Pur ignorando se, o dove, abbia avuto modo di conoscere i “tanti mascalzoni “e i “tanti parassiti”
dei quali ha parlato durante l’organizzato “show” contro il Cas, le ricordiamo, inoltre, che molti dei lavoratori che ha voluto inspiegabilmente offendere ed umiliare avanzano migliaia di giorni ferie perché non possono assentarsi dal posto dal lavoro e, con grandi sacrifici, svolgono anche
tutte le numerosissime disposte ore di lavoro straordinario”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Sla Cisal, Ugl e Lata sperano che Musumeci “possa presto prendere atto della realtà consortile (anche con riferimento ad inesistenti “tane di lupi”) e “sollecitano la richiesta di convocazione – più volte inutilmente inviata sin dalla data del suo insediamento – anche per affrontare la nostra annosa questione contrattuale”.