MESSINA – 15 anni di paralisi per una struttura dedicata al medico Matteo Bottari. 15 anni di fustrazioni nel vedere la Casa dello studente chiusa, come è stato ricordato spesso dall’Unione degli studenti. Tuttavia, adesso la svolta è vicina e, consegnate le integrazioni da parte del Cda, si attende il decreto di finanziamento da parte della Regione siciliana. Si tratta di un’operazione vicina ai 12 milioni, 11 milioni e 300mila, solo per far partire la ristrutturazione della Casa dello studente nel 2025, con arredamenti nuovi e 220 posti letto. Ci vorranno almeno due anni e mezzo, con il finanziamento del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale). E altri finanziamenti, circa sei milioni europei e 4 regionali, saranno destinati alla ristrutturazione delle residenze universitarie a Gravitelli, Annunziata e Papardo.
In totale, un’operazione sui 22, quasi 23 milioni di euro. 18 milioni con il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e poi altri 4 milioni circa sempre per ristrutturazione e messa in sicurezza grazie a fondi regionali.
Nel 2028 l’Ersu potrà mettere a disposizione i 220 posti letto della Casa dello studente e i 90 posti di una nuova residenza che gestirà nella zona della stazione. 310 posti letto in più. In totale, 600 posti letto. Nel caso dell’appartamento zona stazione, la proprietà è delle Ferrovie e sono in corso i lavori con il Piano nazionale per la ripresa e resilienza (Pnrr). I posti letto si aggiungeranno agli attuali 376 (96 all’Annunziata, 92 al Papardo, 136 mini appartamenti a Gravitelli).
Ne abbiamo discusso con il Consiglio d’amministrazione dell’Ersu di Messina, Ente regionale per il diritto allo studio universitario. Un confronto con il presidente Andrea Carmelo D’Aliberti, il componente del Cda per UniMe, l’ordinario Giuseppe Bottaro, e la direttrice Antonella Costantino. A completare il Consiglio d’amministrazione sono i rappresentanti degli studenti Alberto Armone, Dario Nostro e Andrea Sciarrone. Un dialogo negli uffici in via Ghibellina alle spalle della Casa dello studente, chiusa dopo il terremoto dell’Aquila perché non ha retto alle prove antismiche.
Spiega il presidente D’Aliberti, funzionario della Regione: “La trattativa è iniziata nel 2022. Ci aspettiamo da un momento all’altro (in ogni caso entro dicembre, n.d.r.) il via libera da Palermo per poter procedere con la gara d’appalto nel 2025. Al mio insediamento, nel gennaio 2024, è iniziata la fase che ha completato l’iter. Io però sono abituato a dare notizie certe. Aspettiamo il decreto di finanziamento. Ma è imminente. Abbiamo avuto interlocuzioni con l’assessorato regionale ancora prima che mi insediassi. Mi hanno chiesto dei progetti esecutivi. L’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Girolamo Turano, ha manifestato subito una grande disponibilità. E ci ha comunicato di disporre di fondi europei per 65 milioni di euro da reinvestire in unità abitative in Sicilia. Così nel 2024 abbiamo fornito la documentazione, completando il tutto il 13 novembre, quando da Palermo hanno voluto trasmessi i progetti approvati dal Cda”.
Continua D’Aliberti: “Un lavoro, quello dell’Ersu di Messina, svolto in accordo con la rettrice Giovanna Spatari. In generale, tutti fanno la stessa domanda: quando raprirà la Casa dello studente di via Cesare Battisti? Ne ho parlato anche con il sindaco Basile. Oltre quindici anni chiusa ma, finalmente, io credo, abbiamo trovato uno spiraglio. I tempi tecnici, per l’appalto e i lavori, richiedono due o tre anni. Ma è un passo importante. Sarei felice, da presidente, di poter accedere alla Casa assieme agli studenti. Ci tengo molto. La Regione ci ha chiesto un progetto esecutivo (concepito dallo studio Falzea, n.d.r.) e per fortuna esisteva un progetto elaborato. Si aggirava intorno ai nove milioni di euro e, durante una riunione alla Regione, ci è stato dato mandato di aggiornarlo, in base al nuovo preziario. Ed è stato inserito il 20 per cento in più per gli arredi”.
Mette in risalto il presidente dell’Ersu: “La Casa dello studente sarà ristrutturata completamente, tra impianti e arredi. Dopo il terremoto dell’Aquila, si è rilevato che l’edificio non era sismicamente idoneo. Gli interventi per l’adeguamento sismico sono stati fatti (sono stati pure montati i pannelli fotovoltaici, n.d.r.). Ma l’edificio aveva enormi carenze, e non era a norma, e questo progetto serve per rimediare. Ogni aspetto è curato e sarà di alto livello. 220 posti letto, arredi nuovi, spazi comuni, biblioteche, sale computer, una palestra e un giardino d’inverno in alto. Ritorna in vita uno spazio importante per l’università e per la città. Ma procederemo con la ristrutturazione di tutte le residenze universitarie dell’Ersu: da Gravitelli, che ha bisogno d una manutenzione più significativa, ad Annunziata e Papardo. Tutto questo nell’ambito del progetto esecutivo finanziato con fondi europei e regionali”.
In primo piano opere di riqualificazione dei plessi. In particolare, il progetto prevede, con appalto nel 2025, “adeguamento, manutenzione ordinaria, rifunzionalizzazione e rinnovo degli impianti antincendio esistenti presso la residenza universitaria di Papardo (152.770,00 euro)”. E ancora: “La riqualificazione dei prospetti, delle terrazze, della rampa d’accesso e dei sottostanti locali del Residence universitario Annunziata (1.730.000,00 euro). Lavori di riqualificazione dei prospetti e delle terrazze del Residence universitario Papardo (1.670,000,00 euro). La realizzazione degli interventi di adeguamento, manutenzione straordinaria, rifunzionalizzazione e rinnovo degli impianti di climatizzazione, idrico sanitario ed elettrico esistenti nella residenza universitaria di Papardo (1.126.900,00)”.
Oltre ai “lavori di completamento, rifunzionalizzazione ed efficientamento energetico della Casa dello studente di via Cesare Battisti, con impianti tecnologici e lavori edili”, ci saranno i “lavori di manutenzione straordinaria degli ambienti e degli impianti del Residence universitario Gravitelli (3.212020 euro)”. Spiega il presidente D’Aliberti: “Le nostre sono già strutture accoglienti, caldo d’inverno e fresco d’estate, ma questi lavori rappresenteranno un salto di qualità. A Gravitelli, dove si prevedono pure le facciate nuove e un restyling complessivo, solo la sostituzione dei pavimenti, per motivi di budget, non sarà possibile. Manca solo quello. E mi dispiace”.
A Gravitelli, in via Pietro Castelli, sono programmati infatti tre milioni d’intervento per una struttura che ha 136 mini appartamenti (sei in foresteria), da 3 e 5 posti letto, dotati di cucina e servizi. Cinque posti letto per persone con disabilità. All’Annunziata ci sono 96 posti e la mensa. 92 posti letto, otto in foresteria, al Papardo.
Costo complessivo delle operazioni per la Casa dello studente 11.314065,39 euro. Per Gravitelli 3.212020,33 euro. Evidenzia il presidente D’Aliberti: “In base alla legge regionale 3 del 2024, articolo 51, la Regione ci ha chiesto se avevamo altre necessità. E noi abbiamo inviato i progetti relativi all’impianto antincendio della residenza Papardo e ai lavori di riqualificazione di prospetti, terrazze e rampa d’accesso del residence Annunziata. Sempre del Papardo, si realizzerà una riqualficazione pure di prospetti e terrazze”.
Per questi lavori, si sono potuti aggiungere, ai circa 18 milioni dei fondi europei, altri 4 mln di finanziamenti regionali, per raggiungere quasi la cifra di 23 milioni di euro. Ad esempio, l’impianto antincendio dell’Annunziata è sui fondi europei e quello del Papardo sui fondi regionali.
D’Aliberti aggiorna pure su un accordo tra Ersu e Ferrovie dello Stato: “Quando mi sono insediato, c’era già la convenzione con Fs. Il progetto è stato realizzato dall’Ersu e riguarda il cosiddetto palazzo a torre vicino alla stazione centrale, di proprietà delle Ferrovie. Questa struttura diventerà una nuova residenza e avremo 90 posti letto. Fs sta eseguendo dei lavori con il Pnrr. Noi, come Ersu, interveniamo con un importo di 1 milione e 800mila euro circa per opere di completamento”.
Il costo, per la “rifunzionalizzazione dell’edificio a torre della stazione di Messina” è di 1.812,762,00 euro.
“Fs cura adeguamento sismico, impianti e redistribuzione degli spazi per circa sette milioni di euro. Noi completiamo”, precisa la direttrice Costantino. Ersu avrà la gestione. “A regime, nel 2028, noi più che raddoppiamo i posti letto. Con i nuovi 200 posti letto di UniMe, 100 al Liberty e dal 2025 100 all’ex hotel Riviera, arriveremo a 800 posti letto. 600 Ersu e 200 UniMe“, evidenzia il professore Bottaro.
Adesso si attende il decreto regionale di finanziamento per procedere, nel 2025, con le operazioni. Il 2028 potrebbe essere l’anno della svolta per le strutture universitarie.