L'amministrazione comunale soddisfatta perché la città rappresenta un punto di riferimento nel progetto nazionale. Se ne parla oggi su Repubblica
La variante al Prg di Messina è progetto pilota e riferimento nazionale nell'ambito di Casa Italia. E' stato ribadito oggi nella sezione economia di Repubblica.it, dal titolo “Contro l’abusivismo edilizio 5 anni di sgravi e incentivi a chi abbatte e ricostruisce”, dove si sottolinea che i 17 esperti di Casa Italia trovano nel Comune di Messina un prezioso alleato. “Quella amministrazione, infatti, – si legge nel testo – sta predisponendo proprio in questi giorni un piano per trasferire con tanto di incentivi gli abitanti delle zone più esposte ad alluvioni e frane verso zone più sicure. Un ripensamento a 180 gradi rispetto agli scandalosi e ripetuti insediamenti di case lungo i 70 torrenti della provincia siciliana. Messina diventa così una specie di progetto pilota anti-abusivismo che se andrà in porto, potrà costituire un esempio per il resto d’Italia. Un’operazione che tuttavia avrà bisogno di incentivi sia urbanistici che fiscali. Ecco perché in uno schema di proposta legislativa, gli esperti insediati a Palazzo Chigi invitano il governo a cancellare per 5 anni in tutta Italia, nelle operazioni di demolizione e ricostruzione, Tasi e Imu, e a detrarre le spese da Irpef e Irap”.
Caro De Cola puoi prendere per i fondelli “Casa Italia” che sono lontani e ignorano quello che tenti di realizzare; ma per favore evita di dire sciocchezze in campo urbanistico o di Tecnica Urbanistica. Parlare di “Volumi esistenti” nell’ex zona ZIR fa capire che non sai di cosa parli.
QUANDO SI ASSOCIA LA DELOCALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI ALLA VARIANTE DI SALVAGUARDIA SI COMMETTE UN GRAVE ERRORE – SONO COSE BEN DIVERSE IN QUANTO LA PRIMA, CONSENTE DI DEMOLIRE IL PROPRIO IMMOBILE E TRASFERIRLO IN ZONE PIU’ SICURE SEMPRECHE’L’AREA RICEVENTE LA NUOVA EDIFICAZIONE SIA UGUALE A QUELLA DI PROVENIENZA (ART. 22 L. 16 DEL 10/08/2016) LA SECONDA INVECE CONGELA IL VOLUME DELLE ZONE A RISCHIO EDIFICAZIONE, DI QUESTO IL 50% VIENE CEDUTO DAI PRIVATI IN UNA BANCA DEI VOLUMI L’ALTRO VIENE PERSO, QUEL 50% DELLA BANCA DEI VOLUMI, VERRA’ UTILIZZATO IN ALTRA PIANIFICAZIONE URBANA A DISCREZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, OPERAZIONE NON PREVISTA DALLA LEGGE IN QUANTO IL POTERE EDIFICATORIO NON E’ UN DIRITTO ACQUISITO SEGUE
UNA CONCESSIONE PREVISTA DALLA PIANIFICAZIONE NEL NOSTRO CASO DAL PIANO REGOLATORE VIGENTE E CHE SI VA A PERDERE NEL MOMENTO IN CUI NASCE L’ESIGENZA DI UNA NUOVA PIANIFICAZIONE. PERTANTO IL SALVA COLLINE E’ SOLTANTO IL MODO DI FERMARE L’EDIFICAZIONE IN ZONE A RISCHIO, QUESTO E’ LEGITTIMO E DOVUTO PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI, E DI AVERE A DISPOSIZIONE DEL VOLUME DA UTILIZZARE NELLA REDAZIONE DI ALTRA PIANIFICAZIONE, CHE UTILIZZA I VOLUMI PROVENIENTI DAL SALVA COLLINE E CHE LOGICAMENTE L’AMMINISTRAZIONE DEMANDA LE COMPETENZE SULLA COLLOCAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE. COSA GIUSTA SAREBBE STATA QUELLA DI CASSARE DEFINITIVAMENTE IL POTENZIALE EDIFICATORIO IN ZONE A RISCHIO, EVITANDO LA NASCITA DI NUOVI EDIFICI SU AREE CHE ANDREBBERO TUTELATE.