In questi giorni era stata solo un’ipotesi, adesso però la chiusura di Casa Serena sembra diventare certezza. Il tempo corre, il 31 marzo scade la proroga del servizio e a quanto pare non ci sarà nessuna nuova proroga per la casa di riposo di Montepiselli. Costi troppo alti e lentezza nell’avvio dei lavori di messa in sicurezza, questi i motivi per cui Casa Serena potrebbe chiudere i battenti a fine mese, elementi che il dirigente ai Servizi sociali Giovanni Bruno aveva messo nero su bianco per definire il quadro dell’attuale situazione di Casa Serena. Sindacati e lavoratori hanno atteso dunque che l’amministrazione sciogliesse le riserve, la speranza era che l’incontro fissato per oggi portasse una buona notizia o una soluzione tirata fuori dal cilindro. E invece il faccia a faccia tra il Sindaco Accorinti, l’assessore Mantineo, il dirigente Bruno, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Orsa, è servito per capire che al momento ci sono poche speranze di mantenere aperta la struttura dopo il 31 marzo. Il sindaco Accorinti ha spiegato che l’amministrazione non può sostenere quei costi a fronte di un servizio che a causa dei mancati interventi di messa a norma funziona a regime ridotto. Ecco perché l’intenzione è di chiudere la struttura per il tempo necessario dei lavori, trasferire gli anziani in altre case di riposo, sistemare i lavoratori attraverso i nuovi bandi dei servizi sociali o quelli della legge 328. La preoccupazione è che però a Messina ciò che è temporaneo diventa presto definitivo. La certezza è che, ha spiegato il dirigente Bruno, una nuova proroga significherebbe danno erariale per l’ente e ciò non può accadere. Dunque sembra ormai presa la decisione da parte dell’amministrazione, l’unica speranza di cambiare idea potrebbe arrivare da un eventuale tavolo prefettizio e per questo sindacati e amministrazione hanno deciso di spostare la discussione in Prefettura per capire se dal Palazzo del governo possono arrivare nuove soluzioni per evitare la chiusura.
Su questo fronte l’Orsa ha battuto tutti sul tempo e già venerdì scorso ha inviato in Prefettura una richiesta di incontro. Per la segretaria Orsa Servizi Francesca Fusco la chiusura non rientra tra le opzioni praticabili per dirimere la vertenza Casa Serena. “Crediamo sia necessaria una spinta ulteriore affinché comincino tutti i lavori di messa a norma della struttura, non solo quelli inerenti all’impianto antincendio già appaltati e pronti ad essere avviati. Tutta la messa in sicurezza passa dal contributo regionale dei 5 milioni, durante l’incontro di oggi il Sindaco ha assicurato che andrà a Palermo per ottenere questi finanziamenti, ma resta il nodo occupazionale. Tutti i lavoratori devono essere garantiti e conditio sine qua non per tutelarli è la proroga tecnica altrimenti al 31 marzo saranno disoccupati e questo li taglierebbe fuori dal ciclo produttivo, rendendo impossibile una loro ricollocazione in altri bandi”. Per l’Orsa a questo punto la Prefettura resta l’unica possibilità per salvare struttura e lavoratori come è accaduto il 31 dicembre 2012. Domani il sindacato si riunirà in assemblea con i lavoratori e insieme si deciderà la linea da seguire.
A chiedere idee, proposte e soluzioni praticabili da portare a un tavolo prefettizio sono stati anche Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica e Bruno Zecchetto, segretario generale della Fnp Cisl, durante l’incontro di oggi. “Non vogliamo sentire parlare di chiusura di Casa Serena – hanno detto i segretari provinciali della Cisl Fp e della Fnp Cisl – nonostante siamo consapevoli che una revisione organizzativa sia necessaria. Ma questa deve passare attraverso un accordo di garanzia per gli operatori. È opportuno, dunque – hanno ammonito Emanuele e Zecchetto – che qualsiasi tipo di accordo passi dalla Prefettura, così come è avvenuto il 31 dicembre 2012, quando si individuò il percorso che ha consentito di tenere aperta sino ad oggi la struttura di Montepiselli. Occorrerà contemperare le questioni legate al mantenimento degli anziani con un numero congruo di operatori rapportati ai servizi effettivamente resi. Siamo convinti – hanno proseguito – che l'esecuzione dei lavori consentirà di mantenere il servizio di Casa Serena attivo. È necessario, però, chiarire quali siano le risorse che l'amministrazione intende mettere a disposizione per mantenere aperta Casa Serena e, quindi, definire la forza lavoro necessaria in rapporto agli anziani ospitati”.
La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè punta invece ad un piano di reimpiego per i 101 lavoratori che allo stato attuale, a causa della riduzione del servizio, si trovano in part-time. La sindacalista ha chiesto di capire se i lavori di ristrutturazione possano essere effettuati con la contemporanea presenza degli ospiti o se invece è necessario che quest’ultimi vengano spostati altrove. E ancora, il sindacato intende capire se la proroga del servizio è effettivamente possibile e, in caso positivo, se i lavoratori possano ritornare in servizio full-time. “Siamo convinti – ha concluso la Crocé – che questa amministrazione voglia continuare a mantenere la struttura altrimenti non avrebbe investito 900 mila euro. Tuttavia è necessario stabilire un serio crono programma per garantire a tutti un percorso occupazionale valido”.
La questione si sposterà dunque in Prefettura. Sperando di non arrivare a discutere del futuro di anziani e lavoratori nel pomeriggio del 31 marzo, come accadde lo scorso 31 dicembre 2012.
Francesca Stornante