Hanno deciso di passare la notte a Palazzo Zanca. Il loro futuro è a rischio e staranno tra i corridoi del Comune fino a quando non avranno le risposte che cercano da settimane. I lavoratori di Casa Serena si sono presentati a Palazzo Zanca per suonare la sveglia al Sindaco e all’intera amministrazione e ricordare che dal 1 agosto la metà di loro rischia di rimanere disoccupata. Si sono piazzati al Comune e non hanno intenzione di mollare la presa fino a quando non sapranno con certezza cosa accadrà dal 1 agosto in poi. Non si accontentano più delle rassicurazioni perché ormai il tempo stringe e non vogliono ritrovarsi tra un paio di giorni senza il lavoro che hanno svolto per vent’anni. Il clima in questo momento è incandescente. Fra tre giorni dovrebbe divenire operativa la riduzione degli operatori stabilita dal Comune per abbassare i costi della struttura di Montepiselli dopo la decisione di lasciare aperta la casa di riposo anche durante i lavori di messa a norma. Secondo questo piano i lavoratori in esubero sarebbero 60. Di questi, 37 trovano ricollocazione nei bandi della 328 che partiranno proprio nei prossimi giorni e dunque non dovrebbero subire conseguenze. Per altri 11 sono state previste delle clausole specifiche nei bandi comunali dei servizi sociali, anche se non è una garanzia assoluta perché se venissero licenziati probabilmente non potrebbero più godere di questa opportunità. Restano fuori 12 lavoratori, l’assessore Nino Mantineo ha sempre assicurato che saranno impiegati nei nuovi servizi che il Comune intende avviare, si pensa al segretariato sociale nei quartieri o nei centri diurni per anziani che si punta a realizzare. Si tratta però di progetti a lungo termine, il tempo però è quasi scaduto e dal 1 agosto si rischia il dramma occupazionale.
Orsa, Uil Fpl e Fp Cgil oggi sono state insieme ai lavoratori, hanno dialogato con il vicesindaco Guido Signorino, hanno chiesto di discutere e valutare insieme quale strada percorrere per evitare conseguenze su decine di lavoratori e sulle loro famiglie. I sindacati hanno anche avanzato una proposta che adesso Signorino valuterà insieme al collega Mantineo e al segretario generale Antonio Le Donne. L’idea è di andare avanti per step: il 1 agosto iniziano i servizi finanziati dalla 328 e dunque i primi 37 lavoratori in esubero potrebbero immediatamente essere impiegati. Poi attendere la conclusione dell'iter dei bandi comunali in cui è prevista la clausola sociale per le altre 11 unità e dare il via al secondo trasferimento dei lavoratori. Infine, terzo passaggio, ricollocazione degli ultimi dodici nel segretariato sociale che l'amministrazione dovrebbe bandire a breve. Dunque i sindacati rispettano le linee indicate dall’amministrazione, ma chiedono che si faccia tutto un passo alla volta, soprattutto perché nel momento in cui i lavoratori vengono licenziati, quindi risultano disoccupati, non possono più essere ricollocati perché diventa discriminatoria nei confronti degli altri disoccupati che popolano la città.
Domattina alle 10 ci sarà un incontro a Palazzo Zanca. I lavoratori però non abbassano la guardia.
Francesca Stornante