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Casalvecchio. I fedeli di “S. Carlo” in pellegrinaggio a piedi e a cavallo al santuario del Tindari

CASALVECCHIO – Una tradizione che si ripete da 70 anni, con immutata fede. E con lo stesso spirito. I pellegrini della borgata collinare casalvetina di “S. Carlo” hanno camminato due giorni prima di raggiungere il santuario della Madonna del Tindari (ed altrettanti per il ritorno), accompagnati da una piccola banda musicale che ha intonato a più riprese l’inno dedicato alla Madonan Nera. A chiudere il corteo numerosi cavalli e cavalieri. I pellegrini hanno organizzato l’iniziativa in collaborazione con la parrocchia S. Vito di Misserio, frazione di S. Teresa di Riva. Giorni intensi, che si ripetono ogni anno con canonica puntualità (tranne nell’ultimo biennio, in quanto a causa della pandemia il pellegrinaggio non ha avuto luogo). Il presidente del Comitato organizzatore, Vincenzo Ferraro, insieme ad ogni componente del gruppo, ha voluto ringraziare quanti hanno consentito di riprendere l’antico cammino mariano.

“Il grazie più grande va alla Vergine del Tindari”

“Ringraziamo tutti – esordisce Ferraro – a partire dal nostro arcivescovo, mons. Giovanni Accolla, il parroco Alessandro De Gregorio che ha creato armonia e sintonia tra i partecipanti, accompagnandoci sino alla meta con la preghiera. Un ringraziamento va anche all’Amministrazione comunale di Casalvecchio e al parroco di quel paese, padre Alessandro Malaponte. Ed ancora i ragazzi della banda musicale che hanno allietato il percorso, ogni singolo pellegrino ed ogni cavaliere (il gruppo con i cavalli è stato guidato da Giovanni Cultrona ed ha reso ancor più… grande questo pellegrinaggio). Vogliamo ricordare anche i tanti ragazzi che si sono incamminati con noi. Ma il grazie più grande – conclude Vincenzo Ferraro – va alla Vergine del Tindari che ci ha protetti, dandoci la forza di raggiungere la meta”.