Sono due gli argomenti che stanno tenendo banco in questa primissima parte del mandato amministrativo targato Cateno De Luca: l’eliminazione del tram e l’abbattimento dei cinghiali. Entrambi hanno provocato numerose reazioni, per lo più contrarie agli intendimenti dell’amministrazione comunale.
Sull’ipotesi di abbattere i cinghiali presenti in varie zone della città, interviene oggi il consigliere comunale del Pd Alessandro Russo con una lunga e documentata interrogazione indirizzata al sindaco e all’assessore competente Massimo Minutoli.
Dopo avere ricordato la normativa vigente in materia (vedi downolad in basso), l’esponente del Civico Consesso chiede “se l’Amministrazione voglia effettivamente intervenire con un massiccio abbattimento della popolazione di cinghiali presenti sul territorio di Messina e se si ritenga che tale previsione sia effettivamente in sintonia con le summenzionate disposizioni normative, che prevedrebbero soltanto un “abbattimento selettivo”.
Russo vuole inoltre sapere “se sia stato accertato che sia stato eseguito il necessario censimento – monitoraggio delle specie faunistiche selvatiche e dei cinghiali presenti sul territorio cittadino e segnatamente se il Servizio Veterinario dell’ASP abbia accertato con risultanze scientifiche l’effettiva presenza di zoonosi e del rischio conseguente per la salute pubblica che la legge prescrive come propedeutico e obbligatorio prima di qualsivoglia successiva decisione sul contenimento degli animali e se, nel contempo, la Regione abbia elaborato un piano di contenimento che abbia ottenuto il preventivo parere favorevole dell’ISPRA.Se l’Amministrazione abbia accertato che siano stati posti in essere – previo parere espresso preventivamente dall’ISPRA – gli interventi di contenimento ecologici e non cruenti della popolazione di animali ungulati e, eventualmente, se e quali risultati abbiano prodotto alla data odierna”.
A De Luca e Minutoli chiede ancora “se ritengano che – pur comprendendo che l’attuale presenza della popolazione di cinghiali possa in futuro costituire effettivamente un pericolo per i cittadini – allo stato attuale delle cose siano riscontrabili i criteri della contingibilità e dell’urgenza. Se non ritengano che, esperiti i passaggi propedeutici necessari per il contenimento e richiesti dalle normative, si possano utilizzare i metodi ecologici e non cruenti previsti dalla normativa che consentirebbero di trovare adeguata soluzione alla vicenda nel rispetto dell’equilibrio faunistico e dell’umanità del trattamento”.
Russo propone inoltre chiamare in causa la Regione Siciliana, “l’organo che unicamente ha la titolarità, la competenza e la responsabilità nella risoluzione della problematica”, piuttosto che avocare al Comune responsabilità di interventi e di provvedimenti che potrebbero essere oggetto di controversia di legittimità.
Chiede, in ultimo, a sindaco ed assessore, “se ritengano necessario prevedere nei prossimi esercizi del bilancio comunale l’individuazione di maggiori risorse destinate alle politiche animalistiche, al contrasto del randagismo e al potenziamento dell’erogazione dei relativi servizi, attesa la oggettiva difficoltà operativa delle articolazioni comunali che sono chiamate ad intervenire in questi settori”.