“Abbiamo incontrato il procuratore capo di Messina, Maurizio De Lucia e l’aggiunto Vito Di Giorgio perché avevamo necessità di chiarire alcuni passaggi sulla vicenda Antoci , che sarà ascoltato nei prossimi giorni a Palermo”.
Lo annuncia Claudio Fava, alla fine delle audizioni della Commissione antimafia dell’Ars a Messina. Insieme all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, a Palermo è stato convocato anche il poliziotto Daniele Manganaro, ex commissario di Sant’Agata di Militello, “angelo custode” di Antoci e protagonista con lui dello sventato attentato del 18 maggio 2016.
Dopo la Commissione nazionale guidata da Morra, quindi, anche l’organismo ispettivo regionale vuole tornare sui fatti di quella notte. E dopo aver ascoltato la Procura, la Commissione regionale vuole ascoltare anche i protagonisti diretti della vicenda, e li ha convocati a Palermo, dove sono attesi entro giovedì.
A differenza di Morra, però, Fava getta subito acqua sul fuoco delle polemiche scoppiate in queste ultime settimane, intorno al caso Antoci. “Allo stato non è emerso alcun collegamento col caso Montante”, spiega chiaramente Fava, che il caso Montante lo conosce bene, vista l’approfondita relazione che ha dedicato all’ex presidente di Confindustria Sicilia.
Quali sono i passaggi chiariti dalle audizioni di stamane in Procura, però, Fava preferisce non dirlo. “Il nostro lavoro sul caso è soltanto all’inizio, vedremo quando avremo finito”. E conferma: “La Procura di Messina ha archiviato le indagini sull’attentato”.
In realtà alcuni dei chiarimenti chiesti dalla Commissione riguardano esattamente i procedimenti in corso, e quelli archiviati. A cominciare dalla definizione dei diversi stralci che ruotano intorno ai fatti di quella notte.
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