CASALVECCHIO. L’1 febbraio 2017 è una data destinata a rimanere scolpita nella storia di Casalvecchio Siculo. Una delle pagine più tristi, che ha colpito al cuore la comunità religiosa e non solo per il vile furto dell’oro di S. Onofrio, Patrono della cittadina medievale, e dell’Annunziata, custodito nel museo adiacente la Chiesa Madre, privo di allarme perché guasto da anni e con l’impianto di videosorveglianza spento dal 5 gennaio. Ignoti hanno fatto irruzione dopo aver divelto due inferriate. Rabbia e sdegno hanno pervaso i casalvetini, visceralmente legati a S. Onofrio. Nonostante il passare dei giorni, sono profondamente scossi.
Mentre le indagini dei carabinieri proseguono, la comunità cerca di riappropriarsi della propria identità smarrita, nella convinzione che “La speranza unisce i cuori nella fede”. Ed è proprio questo il tema della fiaccolata organizzata dai giovani della parrocchia di S. Onofrio, i quali hanno fortemente voluto che venisse dedicata una serata di preghiera in onore del glorioso Santo Patrono “viste le vicende che hanno scosso i cuori di ognuno”.
I giovani hanno chiesto una larga partecipazione, sentita. L’appuntamento è per sabato prossimo, 11 febbraio, alle ore 18, nella Chiesa Madre, da dove si partirà per percorrere la via principale del paese. La fiaccolata si concluderà con la celebrazione della Santa Messa. Un momento forte, di riflessione e preghiera, dopo la movimentata assemblea cittadina convocata la sera dell’1 febbraio, a poche ore dal furto, nell’aula consiliare, alla quale hanno partecipato anche il sindaco Marco Saetti e il parroco, don Gabriele Sgroi. Il giorno dopo il primo cittadino ha scritto all’arcivescovo di Messina ed alla Curia di Roma, ponendo una serie di interrogativi. Gli stessi che da giorni si pongono i casalvetini.
Carmelo Caspanello