MESSINA – Il caso Croce anima i banchi dell’aula consiliare e al “no” alla decadenza si aggiungono una crisi politica interna ai gruppi legati a Basile, smentita dal presidente del Consiglio Nello Pergolizzi, e un botta e risposta tra lo stesso presidente e il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni. Quest’ultimo è stato il primo a far notare a Pergolizzi, già in fase di dichiarazione di voto, l’assenza dei suoi stessi colleghi di gruppo. Un’assenza che poi si è rivelata fatale ai fini della votazione stessa. Il presidente poi, contattato da Tempostretto, ha rigettato le accuse al mittente, spiegando che “Fratelli d’Italia ha subito il diktat del presidente Schifani e del loro riferimento politico regionale, l’assessora Elvira Amata, che ha detto loro di essere presenti e di votare no”. Una frase a cui ha risposto Gioveni.
“Da quale pulpito viene la predica – ha replicato il capogruppo di Fratelli d’Italia, contattato dalla redazione – Di diktat parla proprio uno che insieme alla sua maggioranza ne riceve tutti i giorni dal loro leader forse pure per chiedere il permesso di andare in bagno! Noi in Fratelli d’Italia questi problemi fortunatamente non li abbiamo perché il dialogo con l’onorevole Amata è costante e soprattutto concertativo. Piuttosto, se fossi per Pergolizzi, anziché andare a sindacare in casa altrui, mi preoccuperei di più di allertare il vertice del suo partito di rimettere sulla retta via qualche altro pezzo della sua maggioranza, visto che una parte lo ha lasciato col cerino in mano, contribuendo a trasformare la sua delibera come il due di coppe quando la briscola è a mazze”.