MESSINA -“Presunta situazione d’incompatibilità del consigliere Croce”. Salvatore Sammartano, capo di gabinetto del presidente della Regione siciliana, trasmette alla presidenza del Consiglio comunale di Messina i due pareri resi dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo. Pareri, precisa il capo di gabinetto, “acquisiti il 30 gennaio (ma il parere è del 17 maggio e il secondo del 24 maggio, n.d.r.) dal soggetto attuatore delegato dal commissario di governo per il contrasto del dissesto idrogegologico nella Regione”. E si entra così nel vivo: martedì 13 febbraio, alle 13.30, il Consiglio è convocato in seduta straordinaria per discutere “la proposta di delibera relativa alla contestazione al consigliere Croce delle cause di ineleggibilità e/o incompatibilità sopravvenuta di cui agli articoli 9 e 10 della legge regionale 31/1986″.
Secondo l’Avvocatura dello Stato, l’ex candidato sindaco è incompatibile, in base alle norme per la prevenzione della corruzione, dato il suo ruolo apicale. E, di conseguenza, è nei fatti ineleggibile secondo il testo unico degli enti locali. Si tratta di una “incompatibilità degli incarichi dirigenziali, quale quello rivestito dal soggetto attuatore, con la carica di consigliere di un Comune con popolazione superiore a 15mila abitanti”, scrive l’Avvocatura dello Stato. Si prevede questa incompatibilità “qualora questo incarico sia svolto nella pubblica amministrazione, negli enti pubblici, negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale”.
I pareri sono due perché l’Avvocatura ne produce un secondo integrativo, in seguito al quesito della Regione sulla natura giuridica del soggetto attuatore, e ribadisce l’incompatibilità. Nel secondo parere, l’avvocato dello Stato Pollara evidenzia “l’indubbia natura statale dell’Ufficio”, senza che questo infici l’incompatibilità, e il “livello regionale” riguarda il controllo pubblico.
Ad attendere l’esito dellla votazione sono in due: Alessandro Russo e Sebastiano Tamà. Il primo è un esponente del Partito democratico e d è primo dei non eletti nella lista “Franco De Domenico sindaco”. Il secondo si è candidato per Forza Italia. Il rischio è che inizi un nuovo tormentone tra ricorsi al Tar e rivendicazioni.