MESSINA – E’ di condanna la sentenza decisa dal Tribunale di Messina per Maria Fascetto Sivillo, l’ex giudice accusata di dossieraggio nei confronti di Riscossione Sicilia. La prima condanna, annullata, era a 3 anni e mezzo. Altrettanti ne ha chiesti l’Accusa, lo scorso 28 febbraio. E lo stesso ha deciso il Tribunale: 3 anni e mezzo di condanna per la Fascetto, che dovrà anche risarcire con 10 mila euro Riscossione, assistita dall’avvocato Giovanni Mannuccia.
L’accusa per la ex magistrata catanese, originaria di Capizzi, è di tentata corruzione. Il primo verdetto era stato annullato dalla Cassazione e il processo è ripartito a Messina, chiudendosi oggi. Va avanti invece il processo parallelo, in corso davanti ad un’altra Corte e che è stato rinviato a giugno prossimo. Processo che raccoglie diverse denunce nei confronti della magistrata, in buona sostanza sugli esposti che la Fascetto aveva depositato nei confronti di vari soggetti con i quali si era scontrata e che l’avevano denunciata, come gli agenti che si erano visti ripresi dalla magistrata, pur essendo innocenti, perché avevano multato una sua parente.
Esposti e discorsi pubblici, dove la Fascetto dipingeva i suoi accusatori come impegnati in un complotto contro di lei. Riscossione è parte danneggiata anche in questo caso.
Il suo difensore, l’avvocato Carlo Taormina, ha sempre reclamato l’innocenza della sua cliente, ed ora punta a scagionarla in questo secondo processo e in quello d’appello relativo alla presunta corruzione nei confronti di Riscossione.