FORZA D’AGRO’. Il Piano economico-finanziario per il 2018 presentato dall’Ato al Comune di Forza d’Agrò ha mandato su tutte le furie il sindaco, Fabio Di Cara. Il primo cittadino sostiene che “a fronte dei ventilati risparmi, comporta l’ennesimo e puntale aumento dei costi per il servizio. Infatti, con riferimento al Comune di Forza d’Agrò – aggiunge – a fronte di 262mila e 697 euro previsti per l’anno 2017, si è passati ad una previsione di 282mila e 367 euro, ossia un aumento di circa 20mila euro. Scende il numero dei Comuni – incalza Di Cara – scende il numero del personale, ma i costi aumentano, questo è l’unico risultato”. Il sindaco rileva inoltre “che vi sono gravi incongruenze nelle voci di spesa imputabili al Comune. Una grave incongruenza, tra le tante, riguarda proprio i costi della raccolta differenziata. Il prospetto prevede 10mila e 382 euro quale costo di raccolta differenziata oltre 7mila e 832 euro quale costo di trattamento e riciclo. Ebbene, il Comune di Forza d’Agrò effettua con costo a proprio carico il servizio di raccolta differenziata (plastica, vetro e cartone) con personale e mezzi propri: pertanto non è un costo che può essere pagato all’Ato4. Tale voce inserita nel Piano economico e finanziario è priva di fondamento, non è dovuto e come tale tende a falsare la bontà del documento finanziario. Peraltro – prosegue il sindaco – il costo di trattamento e riciclo è scorporato dal costo di raccolta che l’Ato4 non svolge in alcun modo per il Comune di Forza d’Agrò. In ragione di quanto evidenziato è ovvio che tale Ppiano economico – sono le conclusioni di Di Cara – non è veritiero e conforme alla reale gestione dei servizi dell’Ato4. In virtù di quanto sostenuto, il primo cittadino di Frza d’Agrò ha inviato una lettera alla Regione, al Prefetto, alla Procura della repubblica, alla Corte di conti ed ai colleghi sindaci. All’assessorato regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità chiede di “vigilare sull’operato e sulle deliberazioni dell’Ato ed in particolare sull’operato del Commissario straordinario della società”. Al Prefetto “di attenzionare le modalità di svolgimento del servizio pubblico di raccolta e smaltimento dei rifiuti nelle aree in cui interviene la società Ato4 e l’operato del Commissario straordinario”; alla Procura della Repubblica di valutare “la sussistenza di fatti costituenti possibili reati e alla Corte dei Conti di valutare la possibilità di eventuali danni di carattere erariale, ascrivibili a fatti ed inadempienze dell’Ato 4, piuttosto che ai già bistrattati Comuni Siciliani”. Ai colleghi sindaci dell’Ato, infine, Di Cara chiede “di non avallare in sede di assemblea l’operato di tale gestione commissariale al fine di evitare la sussistenza di eventuali responsabilità (civili, amministrative e penali) che con voto assembleare diventano responsabilità diretta dei sindaci soci”. I Comuni gestiti dall’Ato sono passati da 32 a 22.