cronaca

Caso Nemo Sud, revocati tutti i sequestri

Ci sono novità nell’inchiesta che riguarda i rapporti tra il Policlinico di Messina e la Nemo Sud che gestiva l’omonimo centro clinico. Sequestro preventivo revocato per indagati dell’inchiesta della Procura di Messina sul centro clinico Nemo Sud. La Procura di Messina ha accolto le istanze di Giuseppe Laganga Senzio, ex direttore amministrativo del Policlinico, difeso dagli avvocati Antonino Favazzo e Carmelo Peluso e dell’ex commissario straordinario Giuseppe Pecoraro, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Marcello Montalbano. Titolari dell‘indagine dei Carabinieri sono la procuratrice aggiunta Rosa Raffa e il sostituto della Dda Piero Vinci.

I sequestri erano stati confermati a giugno scorso dal Tribunale del Riesame ma una recente pronuncia della Corte di Cassazione mette ordine nella materia, restringendo l’applicabilità dei sequestri preventivi nel caso in cui sia stato un arricchimento del patrimonio dell’indagato grazie al profitto del reato. Cosa che in questo è stato escluso.

La revoca si estende a Mario Giovanni Melazzini, ex presidente della fondazione Aurora onlus, Paolina Reitano, ex direttrice sanitaria del Policlinico, Marco Restuccia, direttore generale del Policlinico, all’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo, all’ex direttore sanitario dell’ospedale universitario, ad Alberto Fontana ex presidente della fondazione Aurora onlus che gestiva il centro clinico Nemo Sud. Erano già stati revocati i sequestri del professore Giuseppe Vita e la sospensione di Laganga.

Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero distratto fondi pubblici, destinando al Nemo Sud (la cui proprietà era della Fondazione Aurora) circa 9 milioni di appartenenti al Policlinico di Messina. Fondi pubblici dunque destinati ad un centro provato. Da qui l’ipotesi di peculato e la decisione di sequestrare la somma.