“Una Commissione Speciale d’Inchiesta per far chiarezza sul grumo di interessi politico-affaristici che ha condizionato la gestione della cosa pubblica e sul comportamento tenuto dai responsabili dei vari uffici comunali di Messina e delle Società partecipate, nonché degli organi elettivi”.
È la richiesta avanzata dal gruppo consiliare del M5S (Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Francesco Cipolla, Serena Giannetto, Paolo Mangano, Giuseppe Schepis e Gaetano Sciacca) al presidente del Consiglio, comunale Claudio Cardile, in seguito alla recente operazione giudiziaria, denominata “Terzo Livello”, che ha svelato un sistema di presunti favoritismi all’interno della Pubblica Amministrazione, coinvolgendo esponenti delle istituzioni, imprenditori, costruttori, società cooperative ed ex rappresentanti delle Municipalizzate del Comune di Messina.
“Ancora una volta – spiegano i consiglieri pentastellati – la città è vittima di un sistema perverso che condiziona la vita di tutti i cittadini, piegando l’attività amministrativa ad interessi privati. La politica non può e non deve interferire con l’iter giudiziario, che seguirà il suo corso e accerterà le eventuali responsabilità. Ciò nonostante – proseguono i consiglieri del M5S – è fondamentale che il Consiglio comunale si interroghi sulle connivenze fra Palazzo e mondo imprenditoriale, per appurare se esista un metodo codificato che va assolutamente scardinato”. Da qui la richiesta di convocazione del Consiglio comunale.