cronaca

Caso Rositani: “Quando società civile entra in processo, il risultato arriva”

REGGIO CALABRIA – “Quando la famiglia, gli inquirenti e le associazioni lavorano all’unisono, il risultato arriva. Certo le sentenze non cancellano la brutalità delle vicende, ma quando la società civile entra nel processo, l’attenzione resta alta e la sentenza arriva, anche in tempi ragionevoli”.

E’ questa la riflessione di Insieme a Marianna Onlus e l’Unione delle donne italiane, dopo la conferma in Corte di Cassazione della condanna a 17 anni e 8 mesi per Ciro Russo, colpevole di aver cercato di dare fuoco alla moglie Maria Antonietta Rositani, a Reggio Calabria, nel 2019.

“Questa donna ha conosciuto un momento di spaventosa violenza ma anche di riscatto – commentano le avvocate Licia D’Amico e Antonella Occhiuto che assistono le due sigle anti violenza – Una donna coraggiosa e tenace, siamo state accanto a lei, a suo padre Carlo ed a tutta la sua famiglia in questi anni di processo e di testimonianza. La condanna alla pena di 17 anni e 8 mesi mette la parola fine ad una delle più brutali aggressioni alla incolumità fisica e psicologica di una giovane donna e rende vano il tentativo dell’uomo di negare la propria responsabilità invocando una inesistente incapacità di intendere e di volere. Al processo hanno contribuito le parti civili costituite. Anche questa condanna conferma l’importanza del ruolo delle Associazioni antiviolenza accanto ed a sostegno delle vittime.”