Pioggia di ricorsi su Palazzo dei Giurati, sede del Comune di Taormina, legati alla contestazione di tributi locali più o meno esosi. E in tanti si dicono fiduciosi, convinti di poterla spuntare. Così come accaduto nel caso della ditta “Vittorio Sabato”, che ha vinto il ricorso legato alla contestazione di una bolletta sui rifiuti da 23mila euro. La Commissione tributaria ha annullato l’atto impugnato dall’impresa ed ha condannato il Comune di Taormina al pagamento delle spese di giudizio liquidate in mille euro, oltre gli oneri di legge, se dovuti. L’Amministrazione ha proposto ricorso innanzi alla Commissione tributaria regionale Sicilia, sezione distaccata di Messina. Ma non è finita qui. Si sono già aperti altri contenziosi. Un noto imprenditore ha promosso ricorso alla Commissione tributaria provinciale di Messina per un accertamento tributario da 38mila 208 euro relativo all’ Ici per l’anno 2010. Lo stesso imprenditore ha presentato un secondo ricorso per la medesima tassa relativa ad un'altra bolletta, quella dell’anno seguente, che ammonta a 37mila590 euro.
La lista è lunga. Un'associazione culturale ha promosso ricorso, sempre innanzi alla Commissione tributaria di Messina di 5mila 331 euro relativo all’ imposta comunale sulla pubblicità. Nel mirino anche una bolletta Tari del 2015, per un importo di 15mila 83 euro. Vi sono poi ricorsi per importi di minore entità. Un privato ha contestato l’iscrizione a ruolo di di 897euro a titolo di tassa per lo smaltimento rifiuti per gli anni 2002, 2004, 2005 e 2006. Dulcis in fundo un ricorso da 9 mila 575 euro, relativo sempre alla Tari, anno 2015. L’Amministrazione si costituirà in giudizio così come avvenuto per il caso della ditta “Vittorio Sabato”. L'incarico è stato affidato al commercialista Giuseppe Galeano.
Carmelo Caspanello