Imprenditori e cittadini si mobilitano per scongiurare il doppio ticket per l’accesso all’Isola Bella. Uno esiste già e riguarda l’accesso al museo. Il secondo è stato deciso con un decreto della Regione che riguarda tutte le riserve siciliane, compresa quella di Taormina. Sono state avviate due raccolte di firme in difesa della baia, una da parte degli imprenditori e l’altra dai cittadini. Quest’ultima è stata annunciata dal delegato della frazione taorminese di Mazzarò, Giovanni Aucello. "Con il gruppo la voce del – ha esordito – stiamo varando delle iniziative per sensibilizzare gli organi competenti modo da evitare una decisione capestro per un luogo simbolo di Taormina".
Dall’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente non giungono novità. Anche se è stato fatto notare in più occasioni e in tutte le salse che Isola Bella è una riserva anomala, ibrida, nella quale insistono stabilimenti balneari e rappresenta un tassello fondamentale nell’economia locale in quanto parte integrante dell’offerta turistica. C’è poi da sottolineare un altro particolare di non poco conto che riguarda una netta distinzione tra le due zone che compongono Isola Bella: quella della spiaggia, gestita dal Cutgana e lo scoglio dove sorge il museo, che è governata dalla Soprintendenza e dove si paga già un biglietto di accesso. A Taormina, insomma, il decreto non troverebbe facile applicazione. Così la pensano gli amministratori comunali, con in testa il sindaco, Eligio Giardina, che ha già dato mandato al legale di fiducia, l’avvocato Antonio Saitta, per impugnare il decreto legislativo sulle riserve in Sicilia.
Carmelo Caspanello