Trasporti nello Stretto. I sindacati chiedono garanzie per servizio e lavoro

Il sindacato di base e le associazioni aderenti al movimento popolare “Il Ferribotte non si tocca” hanno chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli “di reperire le risorse per un unico contratto di servizio dei trasporti marittimi nello Stretto da affidare a Rfi che in tal caso dovrebbe ricollocare i lavoratori Liberti Lines”. Il documento è stato inviato per conoscenza anche al deputato messinese Francesco D’Uva (M5S).

A Toninelli è stato proposto un incontro al ministero con la presenza dei sindacati e delle associazioni firmatarie del documento, di Rfi e di una rappresentanza di lavoratori Liberty Lines, per valutare “l’opportunità d’immettere nel contratto di servizio generale il totale collegamento marittimo veloce fra le tre città dell’area integrata dello Stretto, da affidare a Rfi che, messa nelle condizioni di effettuare l’esercizio in entrambe le tratte, potrà garantire la ricollocazione dei marittimi provenienti dalla Liberty Lines”.

"I Governi che si sono succeduti – si legge nel documento – non hanno mai redatto un programma definitivo volto a superare il divario che separa il nord dal meridione d’Italia in tema di trasporti. Per “risparmiare” sulle spalle di cittadini e lavoratori qualcuno ha provato a confondere tatticamente e accorpare due servizi pubblici distinti e separati: il diritto alla continuità territoriale dei siciliani, garantito dai treni che attraversano lo stretto di Messina sui traghetti muniti di binari e il diritto alla mobilità dedicato ai pendolari dell’area integrata dello Stretto che utilizzano i mezzi veloci (aliscafi e/o monocarena). Entrambi i servizi sono essenziali e irrinunciabili, uno non può escludere l’altro".

A gennaio dovrebbe fare il suo esordio Blujet, nuova azienda di Rfi creata per gestire il collegamento fra Messina e Villa S.G.. "Sarebbe ideale inserire nello stesso contratto di servizio anche la tratta Messina-Reggio C., quantificando le sovvenzioni necessarie. Il collegamento marittimo veloce, in entrambe le tratte, si può garantire con 4 unità navali. Al momento Rfi ne ha due più quella noleggiata da Tarnav. Inoltre il servizio è sospeso nelle ore serali e notturne e l'unica alternativa sono i privati".

Sul licenziamento dei 72 lavoratori Liberty Lines torna anche la Uil. "Occorre trovare con Liberty Lines e con le istituzioni Nazionali e Regionali adeguate soluzioni e sbocchi occupazionali per i 72 lavoratori che attendono risposte certe sul loro futuro. Il passaggio successivo, con il Ministero è quello che la UIL Messina aveva già tracciato da tempo e che è diventato legge dello Stato nel 2017. Pertanto, adesso, occorre reperire risorse certe e necessarie finalizzate ad incrementare l’offerta ed a calmierare le tariffe per i cittadini dello Stretto".