Politica

Cateno De Luca, le dimissioni Amam e “le scelte della politica”

di Marco Olivieri

MESSINA – Le dimissioni del Consiglio d’amministrazione Amam hanno dato solo un’accelerata. Un’anticipazione della verifica all’interno della Giunta e delle partecipate a Messina. Così Cateno De Luca lo scorso 9 maggio: “Ci sono le forme ma sulle nomine decido io. Quando le designazioni sono politiche, le decide la politica. Basile è un bravo direttore d’orchestra ma forse alcuni musicanti saranno cambiati. Le designazioni di assessori e componenti delle partecipate sono politiche. Lo dice la legge. E in passato mi sono preso la responsabilità degli errori”.

“Qualcosa non ha funzionato”, occhi puntati su assessori della Giunta Basile e partecipate

Da capo di Sud chiama Nord, già in quel periodo affrontava il tema della verifica, poi confermato il 29 giugno. Dopo la delusione delle europee, De Luca rendeva più esplicito il concetto: “Ci sarà una verifica lunga 10 mesi, quando scadranno i vertici delle partecipate, per valutare sia gli assessori sia l’azione dei vari Cda”. Il leader non lo negava: “Qualcosa non ha funzionato. Penso agli inghippi al Parco Aldo Moro dopo gli sforzi per riaprirlo. In generale, un assessore e i rappresentanti di una partecipata devono comunicare tra di loro. Sapere quello che fa l’altro. C’è un input politico e chi è nelle partecipate deve seguire l’indirizzo politico”.

Ma torniamo alle dimissioni Amam. 24 ore prima del congedo lo avevamo scritto: dopo l’abbandono del direttore generale Donato, azzerare i vertici e ripartire era una necessità. Ma, allo stato attuale, le spiegazioni fornite da Cda e sindaco appaiono insufficienti. Chissà se, nella conferenza stampa di sabato 12 ottobre a Palazzo Zanca, De Luca chiarirà perché ha deciso che in Amam, dopo un’estate rovente politicamente tra “guerra dell’acqua” Messina-Taormina e crisi idrica, era il momento di dire basta. Senza il suo assenso, le dimissioni di presidente Bonasera e consiglieri Franza e Grassi non sarebbero state accettate. Di sicuro continuerà lo scontro con la Regione a guida Schifani, per lui “principale responsabile dei problemi legati alla carenza d’acqua”.

“Salvate” il sindaco Basile dall’ingombrante leader De Luca

“Salvare” il sindaco dall’ingombrante leader? Una priorità, per De Luca, dovrebbe essere valorizzare il suo ruolo senza ridimensionare la funzione di sindaco di Federico Basile. D’accordo che le nomine sono politiche ma è il primo cittadino ad avere il polso sulla situazione amministrativa. E, all’interno della macchina comunale, saprà cosa sta andando meglio e cosa ha bisogno di un cambiamento.

Il tema del merito in politica e il boomerang della “fedeltà”

Dall’esterno, appare prioritario che Basile e De Luca scelgano sulla base del merito e non della tanto amata, dai politici, fedeltà che spesso si traduce in boomerang. Si attendono sciintille sabato a Palazzo Zanca, con possibili fulmini e saette contro ex alleati e il governo Schifani.