FIUMEDINISI. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, ha riconosciuto il fallimento del progetto nazionale del suo partito, ma vede nella Sicilia una base solida da cui ripartire. Il suo obiettivo è rafforzare il partito e prepararsi per future sfide elettorali, mantenendo sempre al centro l’interesse della comunità e non delle ambizioni personali.
“La meravigliosa piazza di ieri a Fiumedinisi mi ha restituito una carica pazzesca!” ha dichiarato De Luca. “Circa 5 ore di assemblea: che resistenza. Da oggi mi occuperò esclusivamente della mia terra, della mia Sicilia, dei siciliani e delle siciliane. A me non interessa la politica dei salotti romani, dei compromessi. Non ho alcuna intenzione di prestare il fianco a lobby o gruppi d’interessi. Io sono abituato a stare sul territorio, tra la gente. E da qui riparto, da qui ripartiamo tutti insieme. Chi pensava di averci abbattuto ieri ha avuto una brutta sorpresa”.
De Luca ha annunciato i due capisaldi dell’azione politica di Sud chiama Nord: la scuola di formazione politico-amministrativa e la militanza a punti. “Formazione e confronto, con sacrificio e passione. Io Sindaco di Sicilia, insieme a voi, per voi. Ho giurato che farò di tutto per riscattare la mia terra e farò di tutto per raggiungere quest’obiettivo. Le cose si cambiano sporcandosi le mani ed amministrando e noi siamo abituati a farlo, andando oltre qualsiasi tipo di approccio ideologico”. Non mancano le bacchettate. In particolare ai messinesi: “Le poltrone ubriacano, le velleità personali non vanno”.
Durante l’assemblea, De Luca ha assegnato a Laura Castelli e a Francesco Gallo il compito di portare avanti la strategia nazionale di Sud chiama Nord. Ha sottolineato che, sebbene il dato nazionale del partito fosse dello 0,9% nel 2022, ora è salito al 1,3%, evidenziando una crescita significativa. Cateno De Luca ha analizzato i risultati delle elezioni europee, giungendo alla conclusione che il progetto nazionale è fallito. Ha scelto di fare questo annuncio a Fiumedinisi, la sua città natale, rappresentando simbolicamente un ritorno alle radici.
De Luca ha dichiarato che riprenderà il ruolo di capogruppo all’Ars, passato da Ismaele La Vardera a lui sul palco di Piazza San Pietro. All’evento erano presenti figure chiave del partito, tra cui Pippo Lombardo, Matteo Sciotto, Ludovico Balsamo, Danilo Lo Giudice e Laura Castelli. Il leader di Sud chiama Nord ha criticato apertamente alcuni membri del partito, specialmente a Messina, accusandoli di essere motivati da ambizioni personali piuttosto che dall’interesse per la comunità. Ha sottolineato che le cariche politiche non devono essere utilizzate per scopi personali, ma per servire la comunità. De Luca ha ammesso i propri errori, dichiarando che è importante riconoscere e correggerli piuttosto che inseguire ciecamente il potere. L’analisi dei risultati elettorali ha mostrato che il partito è stato oscurato durante la campagna, ottenendo più preferenze personali che voti di lista, indicando un problema nel suscitare voti di opinione. De Luca ha evidenziato che l’obiettivo iniziale del 4% era irrealistico, ma si aspettava un risultato tra il 2,5% e il 3%. Nonostante ciò, ha riconosciuto il valore del marchio “De Luca sindaco di Sicilia” e ha insistito sulla necessità di rafforzare questo brand per future elezioni.