Cultura e spettacoli

Cats. I gatti di Piparo travolgono il Teatro Vittorio Emanuele

– Foto di Gianluca Saragò

MESSINA. Felini invadono il Teatro Vittorio Emanuele. Entrano da ogni porta, arrivano in ogni sua parte. Travolgono tutto il pubblico, dalla platea alla galleria, trasportandolo in un’atmosfera dai toni magici e straordinari. Sono i gatti – incredibili – di Massimo Romeo Piparo. Il messinese, direttore del Teatro Sistina di Roma, torna a casa con una scommessa vincente: il suo Cats.

Un “Cats” romano

Il musical – tratto dal libro del premio Nobel Thomas Stearns Eliot “Old Possum’s Book of Practical Cats”, raccolta di storie e poesie su alcuni gatti stravaganti – con le musiche di Sir Andrew Lloyd Webber, è un capolavoro indiscusso di Broadway.

A 40 anni dal debutto, Piparo porta in scena una versione del tutto inedita. Ottiene dall’autore, per la prima volta, l’autorizzazione ad ambientare la storia a Roma. Così, da Londra, i protagonisti si spostano in una versione della Città Eterna fatta di reperti archeologici, capitelli, colonne, frammenti di Bocca della Verità e statue di Marco Aurelio, e con un Colosseo pieno di luminosi occhi di gatto sullo sfondo.

La scenografia di Teresa Caruso è spettacolare, ogni cosa – perfino il cibo che mangerà Bustopher Jones – è gigante, per sottolinearne la proporzionalità rispetto alla dimensione dei gatti, per raccontare la loro prospettiva, per dare forma visiva al loro sguardo sulla realtà.

Uomini o gatti?

Ci si dimentica spesso, infatti, che i protagonisti siano davvero attori, umani; è necessario fare uno sforzo razionale per non convincersi del contrario, nella precisione delle movenze feline, degli atteggiamenti e modi di fare, studiati nei minimi dettagli e centrati in ogni momento (persino durante l’intervallo, mentre viene chiesto gentilmente al pubblico di non dare cibo ai gatti, questi ultimi continuano a giocare sul palco, permettendo a chiunque lo desiderasse di scattare una foto insieme). A curare la trasformazione degli attori da uomo a gatto è l’impeccabile scelta del trucco e dei costumi di Cecilia Betona

I personaggi

Pur spostandoci da Londra a Roma, la storia di Cats resta la stessa, mantenuta rispettosamente da Piparo, ma arricchita di riferimenti tutti italiani. Al centro del racconto vi è una decisione fondamentale che deve compiere il Gatto Filosofo (Fabrizio Corucci), saggia guida (Old Deuteronomy nell’originale) dei Jellicle (così si chiamano, infatti, i gatti, dal nome originale del quartiere in cui vivono). Al Gatto Filosofo spetta il compito di scegliere chi tra loro potrà rinascere a una nuova vita da Jellicle.

Prima di poter compiere la sua scelta, il Gatto Filosofo viene rapito da Macavity (Simone Nocerino), gatto malvagio, Napoleone del crimine. A salvarlo sarà Mr. Mistoffelees (Pierpaolo Scida), il gatto in smoking, “il più magico di tutti”, capace di realizzare grandiosi trucchi di magia e giochi di prestigio, come dimostra sul palco, lasciando il pubblico a bocca aperta.

I Jellicle sono tutti davvero stravaganti. A far andare in delirio il pubblico è Freccia rossa (Jacopo Pelliccia). Nome italianizzato di Skimbleshanks, il gatto ferroviere che riaccende la discarica. Il suo tip tap e la sincronia di tutti i danzatori nel tenere il tempo con il proprio corpo, battendo mani e piedi, fanno vivere a pieno il risveglio della ferrovia e l’avanzare dei treni. Poi, vi è il vecchio Gus (Fabrizio Angelini), anziano sofferente con una grande carriera da attore alle spalle, da Manfredi e Totò fino a Gigi Proietti. Con dei successi indiscussi, a partire dal gatto Romeo, quello del Colosseo, fino all’iconico Sandocat!

E, ancora, il Gatto Rock Tugger (Giorgio Adamo), cantante con una folla di deliranti fans al seguito, alla ricerca costante di attenzioni e convinto di essere Elvis; il coraggioso Munkustrap (Sergio Giacomelli), sempre pronto a proteggere tutti i Jellicle; Bustopher Jones (Jacopo Pelliccia), gatto di alta classe, abituato a frequentare gli accademici e a rimpinzarsi di cibo durante le loro festose cene, divenendo il gatto “più ciccio di tutti”; l’inseparabile coppia di ladri Mungojerrie (Simone Ragozzino) e Rumpleteazer (Rossella Lubrino), costantemente impuniti perché nessuno riesce a trovare chi tra i due sia il vero colpevole.

E, infine, Grizabella (Chiara Canzian), gatta affascinante, esclusa e rifiutata dal branco in seguito alla sua scelta di allontanarsene per esplorare il mondo. Dal dolore per la sua solitudine nasce il nostalgico “Memory”, brano simbolo del musical (divenuto un vero classico, portato alla fama da Elaine Paige e Barbra Streisand e, poi, interpretato da 150 artisti diversi).

La magia della messa in scena

Il pregio e la qualità della regia di Piparo e della sua messa in scena sembrano portarci nel cuore di Broadway, e ben poco hanno da invidiargli. Ad aggiungere magia è la musica dell’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, direttore di tutti i grandi successi di Piparo e membro dell’Orchestra originale di Cats nel West End londinese.

Le coreografie di Billy Mitchell, coreografo del West End londinese, offrono carattere allo spettacolo. La sua forza sta proprio nella simbiosi incredibile del cast/ corpo di ballo, energico, travolgente, emozionante, e capace di offrire colori e sfumature sempre diversi nell’avanzare delle due ore e mezza di spettacolo che non si percepiscono completamente. I danzatori mostrano linee e tecnica, viaggiando dal tip tap al classico, tra performance corali e incredibili prove atletiche, divertendosi con stili e musicalità diverse, giocando, perfino, con il salto della corda o le illusioni dei giochi di prestigio.

A completare l’incantesimo è l’incontro tra innovazione e tradizione. Cats emoziona autenticamente e impressiona tecnologicamente. Le luci di Umile Vainieri offrono un cifra stilistica inedita e originale. La tecnologia zactracks (sistema multi-tecnologico real-time che consente la gestione completa di luci, video e audio in un unico ambiente di lavoro 3D, controllabile da computer) trasmette i dati di posizione provenienti da cose o persone, permettendo così la loro interazione simultanea con tutto ciò che è luce, suono, video e strutture automatizzate in movimento. Guida tanto le luci quanto l’audio, offre spazialità al suono, per cui in mezzo al fittissimo gruppo di personaggi, riusciamo a percepire esattamente chi stia cantando, da dove provenga il suono.

È un successo, un trionfo di energia ed emozioni, confermato dai numerosissimi applausi che irrompono continuamente sulla scena. Le repliche continuano fino al 12 dicembre.

regia e adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo

Musiche di Andrew Lloyd Webber

Tratto dal libro di T.S. Eliot “Old Possum’s book of practical cats”

Prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con il Teatro Sistina su licenza esclusiva The Really Useful Group – London

TEAM CREATIVO

Billy Mitchell Coreografie
Emanuele Friello Direzione musicale
Teresa Caruso Scene
Cecilia Betona Costumi
Umile Vainieri Disegno luci
Davide Zezza Disegno fonico

CAST
Chiara Canzian/ Grizabella, Fabrizio Angelini/ Gus, Fabrizio Corucci/ Old Deuteronomy, Giorgio Adamo/ Rum Tum Tugger, Sergio Giacomelli/ Munkustrap-Capoballetto, Jacopo Pelliccia/ Bustopher Jones-Skimbleshanks, Gabriele Aulisio/ Bill Bailey-Carbuckety, Michele Balzano/ Coricopat, Giorgia Cino/ Bombalurina, Mario De Marzo/ George, Simone Giovannini/ Alonzo, Francesca Iannì/ Syllabub, Cristina La Gioia/ Etcetera, Monika Lepistö/Victoria, Rossella Lubrino/ Rumpleteazer, Elga Martino/ Tantomile, Simone Nocerino/ Macavity-Admetus, Martina Peruzzi/ Jennyanydots, Gianluca Pilla/ Quaxo, Simone Ragozzino/ Mungojerrie, Viviana Salvo/ Demeter, Natalia Scarpolini/ Jellylorum, Pierpaolo Scida/ Mr. Mistoffelees, Alessandra Somma/ Jemina, Gaia Soprano/ Cassandra, Rossana Vassallo/ Electra

con Orchestra dal Vivo
Emanuele Friello Direttore
Stefano Lenci Tastiera 1
Enrico Scopa Tastiera 2/Ass. Programmazioni
Federico Zylka Tastiera 3/Ass. Direttore
Andrea Inglese Chitarra
Guerino Rondolone Basso
Vincenzo Tacci Batteria
Marco Severa Reed 1
Giuseppe Russo Reed 2