Saranno processati il 5 giugno prossimo otto delle nove persone coinvolte nell’inchiesta sulla cementificazione della collina che sovrasta il torrente Trapani ed in particolare sulla realizzazione del complesso “La Residenza”. Il gup Monica Marino, dopo cinque ore di camera di consiglio, oggi pomeriggio ha disposto il rinvio a giudizio dell’ingegner Francesco Rando, dirigente del dipartimento Attività Edilizie e Repressione Abusivismo del Comune, il costruttore Giuseppe Pettina legale rappresentante della Pett. Srl, Silvana Nastasi rappresentante legale della Se GI srl, Franco Lo Presti, rappresentante legale della “Residenza Immobiliare”, delle imprese Coce e Costa srl, Nicola Biagio Grasso, rappresentante legale della Carmel srl, Francesco Gerbasi e Grazia De Luca componenti della Commissione per la verifica delle valutazione d’incidenza e l’ingegner Carmelo Famà dirigente del Dipartimento Attività Edilizie e Repressione Abusivismo del Comune. E’ stata stralciata, per un difetto di notifica, la posizione di Saverio Tignino, agronomo che sarà giudicato in udienza preliminare il prossimo 4 aprile. Ma uno degli aspetti più interessanti della vicenda è la decisione del gup Marino che ha ammesso la costituzione di parte civile del Comune e del WWF. Proprio l’associazione ambientalista, con un esposto, aveva denunciato in Procura il sacco edilizio del Torrente Trapani e la costruzione di un complesso residenziale composto da 18 palazzine e 240 alloggi senza il rispetto delle leggi. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Liliana Todaro, oltre a chiedere i nove rinvii a giudizio, aveva avanzato richiesta di archiviazione per l’imprenditore Oscar Cassiano, e per Salvatore Spanò ex dirigente del Dipartimento Opere di Urbanizzazione del Comune per prescrizione e nel merito per Vincenzo Schiera dirigente del Dipartimento Attività Edilizie del Comune.