E’ una soluzione tampone, ma entro un mese dovrà essere data una risposta sia ai lavoratori che alle famiglie dei disabili. Per il momento, grazie ad un accordo raggiunto nelle ultime ore, il Comune di Messina e l’Asp sosterranno l’impegno finanziario per il Centro disabili Don Orione fino alla fine di aprile, quindi per altri 30 giorni.
Nei giorni scorsi era scoppiato il caso, alla vigilia della scadenza del contratto (il 31 marzo) che dal 2018 ha consentito, attraverso la cooperativa Faro 85 l’assistenza agli ospiti del Centro “Don Orione”. Un’assemblea animata era servita anche a programmare, nelle more che il Centro Don Orione si accrediti presso la Regione Siciliana quale struttura autorizzata per i servizi residenziali, le attività di assistenza socio-sanitaria ai disabili ospitati presso la struttura. In particolare Asp e Comune avevano sottolineato l’impossibilità di rinnovare e/o prorogare l’impegno finanziario assunto nei confronti dell’Opera Don Orione, per lo svolgimento da parte di quest’ultima delle attività assistenziali. Le conseguenze però sarebbero state gravi sia per gli assistiti che per i lavoratori finora impiegati.
Per non privare i disabili della necessaria assistenza, i cui costi ad oggi sono stati sostenuti da ASP e Comune, i due enti avevano stabilito di fornire direttamente con proprio personale l’assistenza, previa autorizzazione dell’Opera Don Orione. Finora non è arrivata alcuna autorizzazione ma l’amministrazione De Luca, in virtù del delicatissimo servizio ha deciso in ogni caso di prorogare per un altro mese l’impegno finanziario, nella speranza di poter trovare un accordo entro il 30 aprile.
A lanciare l’allarme per i lavoratori erano stati Cgil, Cisl e Uil: “Senza alcun preavviso, se non di appena due giorni. Senza alcun rispetto per lavoratori storici che, in trent’anni, hanno sempre fatto il loro dovere e che adesso sono nel panico, con un grande timore per il loro futuro” hanno dichiarato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, raccogliendo la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori della Cooperativa Faro ’85. Scaduto il protocollo d’intesa tra Asp, Comune e Don Orione, la Coop Faro 85 aveva annunciato la rimodulazione del servizio e l’invio delle lettere di licenziamento per i primi 56 addetti.
Nelle intenzioni del Comune dal 1 aprile sarebbero dovuti subentrare gli operatori di Messina Social City per la parte assistenziale, mentre per la parte sanitaria se ne sarebbe fatta carico l’Asp di Messina.
«Si crea – spiegano i sindacalisti – una gravissima crisi occupazionale e sociale per almeno una novantina di lavoratori che, anche in periodo di emergenza Covid della struttura, hanno lavorato al massimo e con grandi sacrifici personali e familiari, isolandosi all’interno del Don Orione, per non interrompere le terapie e l’assistenza ai disabili ed agli anziani».
La schiarita è arrivata stamane con una soluzione tampone per un altro mese.