Ed ora la protesta si sposta a Palermo. Dopo tante manifestazioni a Messina, adesso i lavoratori dell’Atm hanno deciso di rivendicare il proprio diritto allo stipendio e ad un trasporto pubblico dignitoso per la città davanti alla sede dell’assessorato regionale ai trasporti.
Domani partiranno due pullman con oltre cento lavoratori dell’Atm aderenti a Uil, Orsa, Ugl e Cub per manifestare lo stato di forte disagio economico in cui versano da tempo i 600 lavoratori dell’azienda trasporti messinese.
“E’ un modo per rendere tangibile lo stato di tensione che si respira tra i lavoratori – dichiarano Lasagni, Barresi, Aizzi e Urdì, responsabili di Uil, Or.SA, Ugl e Cub – manifestando direttamente la gravità della situazione a chi ha responsabilità concrete e dirette del degrado economico e finanziario che ha portato l’Atm al collasso gestionale”.
“Dopo l’incontro avuto la scorsa settimana con il commissario Alligo – continuano i sindacalisti – appare evidente che l’unica via è pretendere dalla Regione lo sblocco delle risorse destinate all’Atm ferme dallo scorso settembre 2011. Circa 7 milioni di euro – dovute per adeguamento al contratto di lavoro degli autoferrotranvieri e per il chilometraggio – che la Regione da tempo manca di versare nelle asfittiche casse dell’Atm”.
“Chiederemo, assieme ai lavoratori,- proseguono Lasagni, Barresi, Aizzi e Urdì – un confronto immediato con il dirigente Falgares, per verificare alla luce dei 420 milioni di euro recentemente stanziati dalla Giunta Regionale per fronteggiare le emergenze nei vari settori e dei fondi destinati al Trasporto Pubblico Locale se, ed in che misura, vi siano risorse destinate all’Atm di Messina”
“Non possiamo tollerare – concludono – che venga ulteriormente sottovalutato il problema dell’azienda trasporti Messina , né è pensabile che 600 lavoratori in forte disagio economico e un’intera città senza trasporto pubblico non siano tra le priorità da affrontare nell’agenda regionale. Per tale motivo, auspicando che le Istituzioni, la politica ed il Commissario Croce facciano fronte comune, la protesta di domani non cesserà sino a quando non giungeranno risposte concrete”.