Finito il turbolento periodo di campagna elettorale l’ex Cda Amam Roberto Cerreti, presidente del Movimento Liberi Insieme, ritorna sulla questione delle “pseudo consulenze richieste” finite al centro di una querelle con il sindaco De Luca e con l’amministratore unico dell’azienda Puccio.
Cerreti annuncia comunque di voler tutelare la sua immagine in sede giudiziaria anche in merito ad altre dichiarazioni rese in campagna elettorale dal primo cittadino e spiega la sua versione dei fatti.
“a margine dell’Assemblea dei soci dell’Amam, tenutasi il 19 aprile, in piedi, e durata circa 14 secondi, dove il sindaco comunico la decisione di eliminare il cda tornando alla figura dell’amministratore unico sull’uscio della sala giunta del comune di Messina, l’ex Presidente ed attuale Amministratore di Amam Puccio, propose, cosciente del grande lavoro fatto negli otto mesi di amministrazione aziendale in società, di reinserire il sottoscritto quale consulente per le manutenzioni e segnalazioni nel rispetto delle deleghe che già avevo ricoperto nel precedente ruolo di consigliere d’amministrazione”.
Cerreti, pur lusingato dalla proposta spiegò di non poter accettare in quanto non in possesso di Partita Iva e di non appartenere ad alcun ordine professionale. In un successivo incontro in azienda la proposta venne quindi riformulata per un co.co.co. come supervisore sempre per le manutenzioni e le segnalazioni
“ la proposta è stata ritrasformata a distanza di una settimana ancora, nell’offerta dell’incarico della durata di un mese quale consulente a titolo gratuito, in attesa che Amam rivedesse nuovamente il proprio assetto societario, passando quindi da amministratore unico nuovamente a cda, passaggio previsto post elezioni europee.
Chiaramente quest’ultima proposta, ovvero la consulenza gratuita per un incarico cosi pregnante, ha subito il mio diniego, non potendo ipotizzare di sostenere un tale impegno, con tali responsabilità, a proprie spese ed a discapito della personale attività lavorativa.”
Cerreti conclude ribadendo di avere tutte le prove di quanto accaduto e si augura di avere comunque chiuso con questo chiarimento ogni polemica su una vicenda che è stata distorta e strumentalizzata “mediaticamente con cattivo gusto, sicura ineleganza ed un inaccettabile violenza dialettica”.
R.Br.