“Ormai è chiaro, pezzo dopo pezzo a MessinaServizi si finge di internalizzare servizi per poi darli in appalto ai privati. È accaduto pochi mesi fa con la modifica del contratto di servizio che doveva assegnare in house alla società partecipata la cura del verde cittadino, per poi scoprire che la stessa azienda lo appaltava a privati per oltre 1 milione e mezzo di euro per 12 mesi. Oggi Messinaservizi pare si appresti ad operare come ente appaltante ed esternalizzare anche il servizio di spazzamento manuale e meccanizzato, attività che è stata sempre di specifica competenza dell’azienda pubblica”.
Lo dicono Francesco Fucile e Michele Barresi, segretari generali di FpCgil e Uiltrasporti.
L’avviso di preinformazione pubblicato sul sito della società Msbc preannuncia la pubblicazione del bando e l’avvio delle procedure di aggiudicazione per il 25 luglio 2021. Un appalto del valore stimato di 20 milioni di euro per la durata di 24 mesi rinnovabili per ulteriori 24.
“Una iniziativa inattesa e unilaterale di estrema gravità – commentano Fucile e Barresi – perché se così si intendesse procedere si darebbe ai privati un segmento da sempre svolto dalle maestranze della società pubblica e per il quale ai sindacati, poche settimane or sono, era stato persino prospettato un necessario rilancio aziendale annunciando circa 90 nuove assunzioni in Msbc. Il cliché sembra ormai quello di spacchettare le attività e procedere con l’esternalizzazione sempre di maggiori servizi senza alcuna programmazione, testimoniata dalla mancanza di una pianta organica aggiornata, ormai ferma al 2019 inadeguata e mai realmente applicata, e su cui da tempo le organizzazioni sindacali reclamano un confronto. Ci chiediamo quale sia il disegno di azienda pubblica che si sta realizzando – continuano i sindacati – visto che si opera in perenne emergenza con soldi pubblici di cui si dovrebbe rendere conto alla città e pertanto chiediamo la sospensione di ogni azione unilaterale intrapresa dall’amministrazione di Msbc, nelle more di un dovuto confronto con le organizzazioni sindacali così come previsto dalle norme contrattuali”.
In questo contesto cittadino – concludono Fp Cgil e Uiltrasporti – mercoledì 30 giugno “si incastona lo sciopero nazionale unitario del comparto igiene ambientale per garantire i servizi pubblici e ridurre la frammentazione degli appalti che nel settore mette a rischio migliaia di posti di lavoro. La modifica del “codice degli appalti” secondo gli intenti del legislatore obbligherà le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le loro attività, operazione che Cgil Cisl e Uil intendono bloccare per salvaguardare la natura pubblica dei servizi essenziali e migliaia di posti di lavoro”.