Aree Fs, intervengono l’assessore Bartolotta e la Cgil

Il futuro delle aree FS cittadine finisce sotto la lente d’ingrandimento del segretario della Filt Cgil Pino Foti. Dopo l’allarme lanciato qualche giorno fa dal sindacato Orsa che aveva acceso i riflettori sui progetti di dismissione delle Ferrovie riguardo alla chiusura dei centri direzionali di Trenitalia e dell’Officina Grandi Riparazioni di Gazzi, Foti della Cgil interviene evidenziando un concetto che chiave: “le aree in questione sono patrimonio di RFI e, come tali, possono solo essere alienati sul libero mercato o essere al centro di protocolli misti FS/Comune/Regione per un loro comune e reciprocamente proficuo impiego. E’ inutile scomodare i deputati per richiedere la revoca parziale della concessione della aree ad Fs. Quelle aree sono nel patrimonio dell’azienda pubblica e l’unica concessione che esiste riguarda il trasporto ferroviario o comunque ciò che di questo resta a Messina. Ci auguriamo anzi che, allo stato attuale, non ci sia alcun atto con cui l’amministrazione comunale dispone di un’area che non è di sua proprietà. Condividiamo che l’occupazione senza utilizzo da parte di Fs di aree importanti della città, a fronte del progressivo smantellamento dei servizi e del taglio dei posti di lavoro, sia un fatto inaccettabile. Ma se davvero si vuole intervenire in maniera utile, occorre seguire casi analoghi già risolti in maniera proficua. Milano per esempio, dove per il riutilizzo delle aree dimesse l’amministrazione prima ha pensato a come ridisegnare la città anche attraverso un confronto con i cittadini, ha predisposto un progetto, quindi ha coinvolto FS in una società mista e, cosa importante, ha obbligato l’azienda pubblica non solo ad accettare l’impostazione scelte dalla città per quelle aree, ma anche a reinvestire una parte degli utili nel miglioramento del sistema ferroviario”.

Foti evidenzia come anche a Messina l’amministrazione precedente avesse avviato alcuni accordi con FS per il ridimensionamento dei binari e per l’ubicazione della nuova stazione, ma a parte le discussioni FS rimane proprietaria delle aree e non c’è nessun impegno né a reinvestire gli utili né tantomeno a salvaguardare impianti come l`OGR che FS vuole chiudere. Se le aree non utilizzate da Fs possono da questa essere alienate e il Comune di Messina non ha i soldi per comprarle, si rischia che, in barba agli interessi di Messina e dei messinesi, l’affare lo possa fare qualcun altro. FS – spiega Foti- non ha alcun interesse a tenere per se aree che non gli servono ma come ogni azienda ha l’obiettivo di capitalizzare questo possesso. L’amministrazione comunale, sebbene commissariata, ha finalmente l’opportunità per intavolare con FS un progetto societario non meramente speculativo che coniughi profitti per l’azienda con uno sviluppo utile a Messina, al miglioramento del sistema ferroviario e la tutela dei posti di lavoro”.

Intanto sull’argomento si è registrato oggi il primo intervento di Nino Bartolotta nella veste di Assessore Regionale alle Infrastrutture e mobilità. “E’ indispensabile fare chiarezza sulle prospettive future di Rete Ferroviaria Italiana nella città di Messina e nella Sicilia in generale.

L’area dello stretto e la città di Messina si trovano in una posizione strategica della rete nazionale dei trasporti, e come tali devono essere oggetto di specifica attenzione nell’ambito dei piani industriali di FS. Si auspica un rinnovato impegno delle FS nell’area dello stretto e l’innalzamento dei livelli qualitativi e quantitativi del trasporto ferroviario, che possano diventare il volano per una strategia generale di sviluppo infrastrutturale nell’isola e di mantenimento degli attuali standard occupazionali del comparto. In tale contesto, ho informato della problematica il Presidente Crocetta e richiesto all’ing. Dario Lo Bosco, Presidente di Rete Ferroviaria Italiana, un incontro ufficiale previsto per la prossima settimana”.