Una protesta fatta soprattutto di punti chiari. E' questa l'idea degli studenti del Liceo Maurolico creata attorno alla questione aule, di stampo provinciale, che coinvolge anche i colleghi del Liceo Seguenza. Dopo la manifestazione di Giovedì scorso, infatti, il collettivo ha deciso di far luce sugli angoli bui della vicenda. "Nessuna manifestazione non autorizzata si è svolta di fronte al Palazzo dei Leoni la mattina del 3 Dicembre tra le 11:15 e le 11:40", scrivono, "Si trattava invece di una richiesta formale d'incontro per ottenere notizie e chiarimenti a seguito di notizie apparse sulla stampa. Incontro accettato dal Commissario Romano".
Il Rappresentante dell'organo provinciale ha ricevuto una delegazione di sette studenti e sette docenti, concordando un tavolo tecnico che oggi stesso dovrebbe fondare un nuovo percorso da seguire per risolvere il problema. Nonostante tali presupposti, come dichiarano gli stessi alunni, il Commissario Romano ha segnalato alle autorità la manifestazione, appunto, come non autorizzata, avvertendo le forze dell'ordine.
Domenica 6 Dicembre, inoltre, ignoti hanno imbrattato una colonna del Palazzo della Provincia scrivendo, con una bomboletta di vernice, "#ilMauroc'è". I ragazzi, volendo mostrare la loro trasparenza, si sono fatti carico del danno, "Abbiamo già avviato, a seguito di questo spiacevole episodio – che ovviamente deprechiamo – una raccolta fondi, autotassandoci, per arrivare alla somma di € 100,00, cifra che dovrebbe essere sufficiente alla rimozione di questo atto vandalico. Consci del fatto che i nostri compagni non sono abituati a compiere questi vandalismi, condanniamo qualsiasi gesto contrario al senso civico di ogni cittadino".
I ragazzi del Liceo Maurolico chiedono quindi una programmazione che permetta sia a loro che agli amici del Seguenza, come i giovani stessi hanno definito gli alunni del plesso di Via Sant'Agostino, di esercitare il loro diritto allo studio, controllando specialmente il flusso di aule cedute, senza incidere sull'offerta formativa di ogni istituto.
Claudio Panebianco