Un anno che finisce, uno nuovo che sta iniziando. Un altro 2016 di lotte e vertenze, di battaglie e proteste, di urla e scontri, delusioni e qualche sorriso, tanta speranza e la voglia di non arrendersi. Sul fronte occupazionale quello che si sta per chiudere è stato un anno difficile. Forse meno turbolento del passato, ma ugualmente scandito dalle vertenze che si trascinano negli anni.
La Fp Cgil ha deciso di fare un punto della situazione, tracciare il bilancio di questo 2016, programmare i prossimi obiettivi da raggiungere. Lo ha fatto la segretaria Clara Crocè, insieme a Francesco Fucile, al coordinatore del comparto Sanità pubblica Antonio Trino, al coordinatore Medici Fp Cgil GIL Guglielmo Catalioto, al coordinatore provinciale dei servizi sociali Giuseppe Nava.
«L’anno che stiamo per lasciarsi alle spalle –per la segretaria Clara Crocé –si chiude con due aspettative: i rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici e la stabilizzazione dei precari siciliani».
RINNOVI CONTRATTUALI
L’ansia di non arrivare a fine mese è ormai diventata una costante anche per chi opera nel settore pubblico, un settore che fino a un paio di anni fa era considerato una certezza. L'accordo del 30 novembre per l'avvio dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici apre una nuova stagione per la nostra Federazione. Rappresenta un’inversione di tendenza rispetto a quelle politiche che hanno visto penalizzati i pubblici dipendenti che hanno pagato in termini economici 10 anni di crisi Abbiamo raggiunto l'obiettivo di aver smontato la riforma Brunetta, pensiamoinfatti al comparto dei vigili del fuoco, dei ricercatori in campo sanitario. Sul fronte degli 85 euro (impegno di incremento nel triennio) il rinnovo dei contratti sul versante salariale è in linea con quanto è stato fatto nei settori privati negli ultimi mesi ed in funzione del rafforzamento della contrattazione di secondo livello. Il 2017 si aprirà con l’assemblea nazione della RSU a Roma, per rendere esigibile l’accordo.
PRECARIATO
Approvata la Legge Regionale per la definitiva stabilizzazione di tutto il personale contrattista dei Comuni. Non siamo certi che entro il 31.12.2018 si riuscirà a porre fine allo scempio che dura da decenni ma i presupposti sembrano esserci soprattutto se il Governo Nazionale condividerà la recentissima legge regionale approvata. In attesa dell’avvio del processo di stabilizzazione è autorizzata la proroga di tutti i contratti in essere.
“Non posso fare a meno di esprimere la soddisfazione della FPCGIL per la stabilizzazione dei precari del Comune di Messina . Un successo che ha visto protagonista la nostra sigla sindacale che ha sostenuto una dura battaglia contro l’ipotesi di una stabilizzazione a 11 ore. La Fp Cgil continuerà nel percorso avviato con l’Amministrazione Accorinti al fine di raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione di tutti i precari e di garantire 36 ore settimanali per tutti i dipendenti. Ovviamente in tutti i Comuni la Fp cgil chiederà l’avvio dei processi di stabilizzazione.
ENTI LOCALI
La realtà degli enti locali siciliani rimane assolutamente un’emergenza. La sostenibilità finanziaria difficilmente raggiungibile per una gran parte dei Comuni continua ad avere refluenze su tutti i lavoratori del comparto. I tagli ai trasferimenti e l’impossibilità di compensazione con altre entrate, nonché il blocco delle uscite per pensionamento, sta mettendo in seria difficoltà numerosi enti e per il 2017 si prevede l’incremento dei Comuni che non riusciranno a pagare gli stipendi ai dipendenti.
Non possiamo fare a meno di ricordare alcune vertenze simbolo: Comune di Tortorici con i lavoratori senza stipendio da otto mesi e Comune di Capo D’Orlando, dove le difficoltà economiche hanno inciso soprattutto sul personale precario che ha dovuto rivolgersi ai legali per reclamare lo stipendio e la consegna delle buste paga.
SERVIZI SOCIALI
Un anno caratterizzato dal continuo impegno da parte della FPCGIL nel terzo settore in tutto il territorio provinciale. Come non ricordare la battaglia contro l’introduzione dei voucher nel servizio di assistenza igienico personale dei disabili che frequentano gli istituti scolatici? I lavoratori che gestiscono il servizio per conto della Città Metropolitana ancora stanno pagando lo scotto della precarietà. Come non ricordare l’angoscia che ha provocato nel settore la mancata approvazione del bilancio di previsione 2015 da parte del Comune di Messina che ha messo in serio pericolo la prosecuzione dei servizi? E come non ricordare la vertenza in merito al taglio delle ore da 38 a 24 ore settimanali? Comune non ricordare la battaglia per i lavoratori impegnati nel SAD del Comune di Barcellona, P.G. e di Milazzo? Un settore in continua fibrillazione che impegna in modo incessante i nostri dirigenti sindacali – commenta Clara Crocè- ma nello stesso tempo possiamo sicuramente affermare che in questo campo abbiamo vinto battaglie ma anche le guerre. Abbiamo mantenuto livelli occupazionali e reddito ai lavoratori. Abbiamo ottenuto ulteriori aumenti delle ore lavorative.
CITTÀ METROPOLITANA
Con Legge Regionale adottata nella notte del 28.12.2016 si procede ad un taglio del 15% sulla spesa personale. Non comprendiamo gli effetti di questa norma ma auspichiamo che i numerosi pensionamenti del 2016 della Città Metropolitana di Messina possano compensare il taglio previsto della spesa per il personale. Sarà comunque un anno difficile per il 2017 per le ex Province. Prendiamo atto comunque del grande sforzo messo in atto dall’attuale Amministrazione della Città Metropolitana per l’approvazione del Consuntivo 2015 e del Bilancio di previsione 2016 riuscendo a garantire la regolarità del pagamento degli stipendi e la definizione dei CCDI 2016.
SANITA’
Il bilancio di fine anno non si può dire che sia positivo per la sanità tutta, che paga lo scotto della mancata approvazione della rete ospedaliera, rete che deve essere redatta sotto l'effige del decreto Balduzzi. La mancata adozione di questo agognato atto ha avuto delle ricadute terribili sulla politica sanitaria di tutte le aziende ospedaliere: si pensi al blocco delle assunzioni a qualunque titolo, alla impossibilità ad attuare una reale pianificazione strategica manageriale, alle tante revisioni degli atti aziendali e relative piante organiche, ai tagli di posti letto e soppressioni di unità operative propedeutici alla Balduzzi. Le tanto blasonate assunzioni che hanno caratterizzato gli slogan politici assessoriali durante tutto l'anno, in realtà si stanno dimostrando una mera bufala, stante l'imminente applicazione di quanto previsto dal decreto Balduzzi: infatti ricordiamo che la sua applicazione in Sicilia è stata solo rimandata con artifizi politici, probabilmente per arrivare alle elezioni politiche del 2017 ed in atto il silenzio in merito è assordante.
In questo ultimo periodo stiamo assistendo, quale sistema di protezione messo in atto dai manager, al blocco del riconoscimento di aspettative ai dipendenti a qualunque titolo: in altri termini, alcuni professionisti che, in un ottica di collaborazione e crescita professionale, chiedevano di essere messi in aspettativa per poter espletare incarichi professionali, anche superiori, presso altre aziende dove garantivano, in alcuni casi, la continuità assistenziale, si vedono negata l'aspettativa e l'immediata presa in servizio presso le aziende di appartenenza.
Tanti altri sono gli esempi che potrebbero essere fatti, un vero bollettino nefasto in cui l'unica nota colorata è rappresentata dal grandioso risultato ottenuto per salvare il glorioso Ospedale Piemonte, rinato a nuova vita.
GLI UFFICI REGIONALI
Anche i dipendenti della Regione chiedono il rinnovo del contratto, bloccato da ben nove anni. E’ necessaria anche la riclassificazione e riqualificazione del personale, passaggio reso ancora di più necessario dal pensionamento di molte professionalità dopo l’apertura della finestra da parte della regione siciliana con la l.r. 9/2015. Le poche risorse assegnate dalla Regione per comprare beni di consumo e di innovazione creano disagi e ritardi nell’espletamento del lavoro e nella tempistica a dare risposte celeri all’utenza. Per non parlare della sicurezza sul posto di lavoro e sulle condizioni igienico sanitarie degli uffici, ridotti in condizioni non vivibili dai tanti anni di risparmio coatto prodotto proprio dall’assegnazione di irrisorie risorse da parte dell’Amministrazione Regionale ai dirigenti dei servizi. Tali risorse non hanno permesso neanche la minima tenuta dei locali in maniera dignitosa. La regione è stata multata dallo Spresal dell’ASP a causa delle denunce presentate dalla Fp Cgilper le condizioni igienico sanitarie del Teatro Antico di Taormina.
Le vertenze più significative riguardano il Teatro Vittorio Emanuele e l’Ispettorato del Lavoro
TEATRO VITTORIO EMANUELE
Una situazione allarmante e di disastro economico causato dalla cattiva gestione, debiti fuori bilancio, continui sequestri degli atti da parte della guardia di finanza e una classe politica locale e regionale assente che ha relegato il Teatro di Messina come fanalino di coda rispetto in termini di contributi erogati ai Teatri Siciliani. Questa la situazione in cui versa il teatro di cittadino, “vittima” di giochi politici che ne hanno affossato il presente e il futuro . A pagarne le spese in questi mesi le masse artistiche e i tecnici da oltre sette mesi senza lavoro. In questi giorni una decina di Orchestrali hanno firmato il contratto per alcuni spettacoli e lunedì lo firmeranno sette tecnici.
ISPETTORATO DEL LAVORO
Il 2017 vedrà impegnata la Fp Cgil nel cercare di comprendere i motivi per i quali l’Ispettorato del lavoro diretto dall’Ing. Gaetano Sciacca non prende in considerazioni alcune istanze della Fp Cgil, mentre altre seguono corsie preferenziali. Manderemo al competenze assessorato una lunga serie di richieste rimaste inevase e chiederemo una ispezione. Mentre per l’accordo sottoscritto per la vertenza dei lavoratori della ex Clinica Santa Rita i nostri legali stanno già preparando l’esposto all’ANAC.
SITUAZIONE IGIENE AMBIENTALE PROVINCIA DI MESSINA
MESSINAMBIENTE: esitate prima di Natale, dalla giunta comunale, le due delibere che dovranno dare corso al piano ARO in tema rifiuti con la costituzione della nuova società Messina Servizi bene comune. Situazione tranquilla sotto l’aspetto delle retribuzioni che da 5 – 6 mesi sono più che regolari. Si conferma che nelle more del passaggio tra vecchia e nuova azienda nessun posto di lavoro è in discussione ed i lavoratori manterranno tutti i i diritti sin qui maturati. Ma non possiamo fare a meno di stigmatizzare l’enorme ritardo nella costituzione della nuova società .
ATO ME 4 : esempio unico in Sicilia dove un ATO continua a funzionare ed a fornire servizi normali se non di qualità ai cittadini ed agli oltre 30 comuni soci. Certo, alcuni comuni si sono dotati dei Piani ARO e stanno espletando le gare d’appalto, qualcuno lo ha già fatto ( S.Teresa di Riva ) siamo impegnati affinchè i lavoratori passino nei nuovi soggetti gestori del servizio con tutte le tutele previste dalle normative e dal CCNL.
ATO ME 2: non esiste più, sta subendo anche la cancellazione dalla Camera di Commercio. Situazione drammatica per i circa 40 lavoratori da oltre 4 anni senza stipendi e senza lavoro pur non licenziati, per alcuni di essi ( amministrativi ) è corsa contro il tempo per la costituzione della SSR dove dovrebbero trovare collocazione, per gli altri ex comunali (operativi) alcuni sono rientrati presso i comuni di appartenenza per gli altri ancora non c’è soluzione.
ATO ME 1: gli 11 amministrativi licenziati, hanno vinto le cause, in attesa di trovare collocazione nella S.R.R. Messina Provincia, per tutto il resto dei lavoratori del settore è caos totale perché ogni comune di quel territorio ha fatto ricorso alle ordinanze sindacali contingibili ed urgenti e si è chiamato a gestire il servizio chi ha voluto senza dare conto a nessuno nonostante le innumerevoli denunce. Tale pratica è ancora in corso in tutti i comuni tirrenici e nebroidei ad eccezione di Barcellona P.G. dove è stata aggiudicata la gara d’appalto per il servizio di igiene ambientale per sette anni gara vinta dalla DUSTY dove è stato addirittura implementato il personale di 8 Unità e i lavoratori Part – time sono stati passati full – time.