Operazione Biancaneve. L’irreperibile Nicola Tavilla si consegna alla giustizia

Si è consegnato spontaneamente al carcere di Rebibbia, a Roma, il pluripregiudicato Nicola Tavilla, messinese di 49 anni e padre di Antonino, il giovane “leader” della vasta associazione dedita al traffico di cocaina e marijuana, operante in tutta la zona di Messina Sud, sgominata lo scorso 23 giugno dai militari dell’Arma della Compagnia Messina Sud.
Quando quella mattina, alle prime luci dell’alba, scattò l’Operazione Biancaneve, Nicola Tavilla si trovava a Roma e fu l’unico, tra i 20 “nani”, a rendersi irreperibile.
Adesso dovrà rispondere dei reati si usura ed estorsione. Dalle indagini dei carabinieri, infatti, era emerso come Tavilla senior, insieme al figlio Antonino ed al socio Giuseppe Mazzù, fosse stato il protagonista alcuni episodi di usura nonché di un peculiare episodio di estorsione consumato nei confronti dello stesso Mazzù.
Secondo gli inquirenti, Mazzù svolgeva il ruolo di “procacciatore di clienti” nonché di riscossore dei soldi quando Tavilla senior non si trovava a Messina. Così, approfittando dell’assenza del socio, Mazzù avrebbe in più occasioni ritirato i soldi senza poi consegnarli a Tavilla. Quando la cifra accumulata arrivò a toccare i 15mila euro, Tavilla decise di intervenire e così, armato di pistola e sotto minaccia, si presentò al “collega” e lo obbligò a consegnare l’anello della nonna del valore di 20mila euro.