Politica

Chiusura centro Nemo Sud, il consiglio comunale di Messina dice no

L’ordine del giorno è del presidente Claudio Cardile e le firme in calce, per l’approvazione, sono di tutti i consiglieri comunali: no alla chiusura del centro riabilitativo Nemo Sud, attraverso la “chiamata alle armi” di tutti gli attori istituzionali, dal sindaco al Governatore, passando per il prefetto.

Il documento chiede al primo cittadino Cateno De Luca di “a porre in essere ogni azione utile volta a scongiurare la paventata chiusura”, al presidente della Regione Nello Musumeci di “onorare il proprio impegno politico e a sollecitare l’assessore regionale alla Sanità a trovare in tempi brevi una soluzione che eviti la chiusura e garantisca la continuità assistenziale sanitaria finora fornita, oltre a salvaguardare il personale sanitario impiegato nella struttura”.

Infine, i consiglieri chiedono l’intervento anche della rappresentante del Governo Cosima Di Stani “affinché assuma ogni iniziativa in suo potere a salvaguardia dei livelli istituzionali”.

Dal deputato Pietro Navarra è già arrivato l’appoggio a tutte le iniziative che mirano a scongiurare l’estrema scadenza del 30 giugno prossimo.

“L’interrogazione del gruppo PD all’Ars, in cui si chiede al Governo regionale di spiegare i motivi del ritardo di una ricollocazione del Centro, anche a tutela degli aspetti occupazionali oltre che della salute di migliaia di persone, dimostra come il Partito si stia mobilitando su questa vicenda.

Dal canto mio ho avuto un colloquio co il Prefetto Cosima Di Stani da cui ho ricevuto rassicurazioni circa la disponibilità a interloquire con l’Assessorato alla Salute della Regione.

Inoltre, il sit-in organizzato dalla Uil a Messina per mercoledì 30, la mozione promossa da Antonella Russo immediatamente votata all’unanimità da tutto il Consiglio comunale, e, più in generale, tutte le voci che si stanno alzando a difesa del Centro Nemo, sono la dimostrazione di come la problematica rischi di trasformarsi in vera e propria emergenza sanitaria e sociale.  

In tutto questo, risalta ancor di più il silenzio della Regione, il cui immobilismo, giorno dopo giorno, accresce l’inquietudine dei malati, dei loro familiari e dei lavoratori. Le vuote promesse dei mesi scorsi hanno ormai assunto il senso di una presa in giro, ancor più inaccettabile se si pensa che ad esserne vittima sono persone gravemente malate, tra cui molti bambini, e professionisti che quotidianamente si spendono con amore e immensa dedizione per prestare loro le cure adeguate”.