Ci risiamo. Dopo quello per gli asili nido (vedi correlato), il Comune di Messina si lascia sfuggire un altro finanziamento, pari a 2milioni di euro, destinato ai “lavori di recupero dell’immobile a Campo Italia ex sanatorio padiglione Monsignor Paino”. Lo scorso 3 ottobre è stato infatti pubblicato sulla gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il decreto di revoca del finanziamento inserito nella linea di intervento 6.1.4.4, seconda finestra, asse VI, PO FESR 2007/2013.
Nel decreto emanato dall’Assessorato regionale della famiglia delle Politiche sociali e del Lavoro, datato 12 giugno, viene spiegato «il Comune di Messina non ha presentato controdeduzioni avverso il provvedimento di revoca entro dieci giorni dalla sua ricezione». Dopo l’approvazione del Bilancio regionale 2014 è stato avviato –con nota di servizio- il procedimento di revoca del finanziamento, a cui Palazzo Zanca non si è opposto, facendo tornare i 2milioni di euro nella disponibilità di Palazzo D’Orleans.
Il progetto presentato dal Dipartimento stabili comunali del Comune di Messina prevedeva la realizzazione di unità di “Pronto Soccorso Abitativo” per soggetti svantaggiati. Lo scopo principale dell’intervento era infatti la mitigazione del disagio sociale.
Il progetto definitivo era stato approvato nel 2006 per un importo di oltre un milione e 600 mila euro, successivamente rimodulato con un quadro economico di due milioni di euro. L’iter era iniziato nel gennaio del 2005 – l’allora Commissario Straordinario, Bruno Sbordone, firmò la delibera di acquisizione alla disponibilità del Comune dell'immobile di proprietà dell'ASL 5 a Campo Italia, meglio conosciuto come Padiglione Mons. Paino dell'ex Sanatorio, per destinarlo a struttura per l'accoglienza temporanea di soggetti svantaggiati (senza tetto, senza fissa dimora, etc.).
Il provvedimento assegnò la responsabilità amministrativa del procedimento ai Dipartimenti patrimonio e demanio, manutenzione ordinaria e straordinaria e pulizia stabili comunali.
Il complesso immobiliare fu edificato a Campo Italia nella prima metà del 900 su spinta dell'arcivescovo Mons. Angelo Paino, per contribuire in modo efficace alle opere assistenziali. Fu così costruito un grande padiglione con 100 posti letto sul terreno della mensa Arcivescovile ed un altro corpo di fabbrica sul terreno di proprietà dell'Arciconfraternita S. Angelo dei Rossi – Puglisi Allegra.
Grazie ai finanziamenti Po Fesr, quel padiglione avrebbe potuto essere recuperato e valorizzato, per essere trasformato in una struttura d’ accoglienza , e invece resterà un luogo abbandonato. L’ennesimo.
Danila La Torre