Corsi e ricorsi storici direbbe Vico ed è una storia orribile quella che si consuma periodicamente lungo il muro, ormai tristemente famoso in tutta la città per gli incendi di rifiuti, di maxi discariche. Tonnellate di spazzatura che si accumula illegalmente per settimane per poi essere date alle fiamme e poter ricominciare il terribile ciclo di degrado e inquinamento. Ciccarello, zona sud della città di Reggio Calabria, ieri sera intorno alle 20 torna a bruciare mentre le famiglie sono sedute a tavola, mentre arriva l’imbrunire e mentre da qualche altra parte l’Aspromonte brucia presumibilmente anche per “mani dolose”. E la giornata è una delle più calde con punte di massima arrivate a 43 gradi.
Agosto inoltrato e ancora nessuna notizia del nuovo piano di rifiuti più volte annunciato. Cassonetti intelligenti, ecostazioni presidiate, ecotrappole, mastelli condominiali e sistema raccolta porta a porta a zone. Solo nel mese di luglio durante una conferenza stampa indetta a Palazzo Alvaro, i due delegati all’ambiente Paolo Brunetti (per il comune di Reggio Calabria) e Salvatore Fuda (città metropolitana) insieme ai dirigenti Pietro Foti e Domenico Richichi avevano illustrato le novità facendo il punto della situazione soprattutto per quanto riguarda l’ordinario e la lotta all’illegalità. Una situazione che ancora, però, a giudicare dagli eventi delittuosi che continuano a consumarsi non accenna a cambiare. Unica nota positiva in questa terribile estate di fuochi, l’entrata della città metropolitana in Castore (società in house del comune).