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Cimiteri di Messina, “nuovi loculi grazie ai lavori in corso: dalla Piramide a Faro Superiore”

MESSINA – “250 nuovi loculi grazie al ripristino e restauro delle mura del cimitero monumentale. 500 già sono stati recuperati con l’apertura del primo lotto alla Piramide e l’obiettivo finale è quello di cinquemila nuovi posti, una volta completati i lavori. Il tutto grazie al sistema del project financing, per quasi sette milioni di euro”. L’assessore ai Servizi cimiteriali Massimiliano Minutoli aggiorna sui progetti in corso e sull’utilizzo di questa forma di finanziamento delle opere pubbliche, che si avvale di risorse alternative a quelle statali, con il coinvolgimento dei privati. 

Quanto alla Piramide, annuncia Minutoli, “è già aperta al pubblico e, dopo la commemorazione dei defunti, completeremo la pulizia. Sempre grazie al sistema del project financing, intendiamo ottenere nuovi 1500 posti dalla zona dei Giardinetti. Un’altra novità riguarda un progetto del 2013 relativo al cimitero di Faro Superiore. Finalmente abbiamo ottenuto l’autorizzazione ambientale regionale. Dobbiamo aggiornarlo, sono trascorsi sette anni, e otterremo 3900 loculi. E non dimentichiamo San Paolo Briga, con la possibilità di 2800 posti, e Pezzolo, dove sono in programma 80 nuovi posti e una bonifica entro dicembre. In generale, il 2024 sarà un anno di risposte importanti per i cimiteri”.

Da considerare pure la progettazione esecutiva per i cimiteri di Castanea e Granatari. In quest’ultimo si punta ad avviare la gara entro dicembre. Per quanto riguarda “il problema dell’abbondanza di escrementi di volatili che ricopre i pavimenti della Piramide”, segnalato da una lettrice, il Comune sta facendo installare dei pannelli per evitare lo stazionamento dei colombi. E, al lettore che ha segnalato la chiusura di un bagno nella porta San Cosimo, l’assessore risponde che si sta provvedendo al rifacimento della rete fognaria.

“Recuperiamo e valorizziamo il cimitero monumentale”

Nel frattempo, un appello alla valorizzazione del cimitero monumentale giunge dall’architetto Nino Principato sulla sua pagina Facebook: “Il Gran Camposanto è il terzo cimitero monumentale d’Italia dopo quelli di Milano e Genova. Ed è da registrare l’abbandono e il vergognoso degrado in cui versano le strutture architettoniche del “Famedio” e i monumenti a Giuseppe La Farina dello scultore Gregorio Zappalà (1872); a Giuseppe Natoli di Lio Gangeri (1868-71) e a Felice Bisazza di Gaetano Russo (1874). L’indignazione dovrebbe qui raggiungere il suo culmine, se si pensa che il cimitero venne inaugurato, non casualmente, il 6 aprile 1872. Quel giorno, infatti, la città di Torino aveva restituito ai messinesi le ceneri di Giuseppe La Farina (Messina, 20 luglio 1815 – Torino, 5 settembre 1863), dopo averle custodite con amore sin dal 1863, accanto a quelle di Vincenzo Gioberti e Guglielmo Pepe”.

Il suo auspicio è quello di un recupero adeguato: “Il Gran Camposanto, oggi, rappresenta l’unica memoria storica delle notevoli qualità artistiche, stilistiche e formali raggiunte dai nostri scultori e architetti nel XIX secolo. La gran parte della statuaria e dell’architettura del neoclassicismo messinese, stagione artistica particolarmente prolifica che ebbe quale massimo teorico nella nostra città l’architetto-scultore Carlo Falconieri, si trova perciò, oggi, custodita al cimitero monumentale. Di contro, chi di dovere non è per nulla interessato al valore artistico di questo pregevole complesso”.

Nella foto, l’assessore Massimiliano Minutoli, il sindaco Federico Basile e il vicesindaco Salvatore Mondello in visita nei cimiteri di Messina, 1 novembre 2023.