"Tre cuori", un drammatico triangolo sentimentale

“Tre cuori”, un drammatico triangolo sentimentale

Tosi Siragusa

“Tre cuori”, un drammatico triangolo sentimentale

venerdì 14 Novembre 2014 - 23:25

Sulla rotta della decima musa: un appuntamento mancato col destino è la chiave dell'ultimo film di Benoît Jacquot con Chiara Mastroianni, Charlotte Gainsbourg e Benoît Poelvoorde. Impressioni a cura di Tosi Siragusa.

Il film, con la regia di Benoît Jacquot, su sceneggiatura dello stesso e di Julien Boivent, è stato presentato alla Biennale Cinema 2014, ove non ha avuto un’accoglienza molto positiva. Un rigoroso ispettore delle tasse, Marc, interpretato da Benoît Poelvoorde, si trova ad essere al centro di un triangolo amoroso, ove le due lei di turno sono però due sorelle, antiquarie, molto unite fra loro, rese da Charlotte Gainsbourg e Chiara Mastroianni e non riesce a barare con il giudice esigente, costituito dal suo Super Io. Prima è la volta di Sylvie, incontrata nella campagna francese (una notte in speciale sintonia, trascorsa a parlare , e non di cose personali, passeggiando) e con la quale Marc tenta di avere un secondo incontro – per eventi casuali solo Sylvie si presenterà all’appuntamento delle 18 ai giardini delle Tuileries – nel frattempo, mentre continua la ricerca della donna, senza successo, però, Marc farà la conoscenza casuale della sorella Sophie e ciò genererà un conflitto fra le due (che pure si adorano) e anche l’uomo entrerà in crisi, non sapendo come scegliere nei meandri del cuore. La madre, una sempre grande Catherine Deneuve, proverà ad aiutare le sue due figlie.

Il lungometraggio è reso con una certa melodrammatica eleganza, c’è suspence e un’ottima musica hitchcockiana di Bruno Coulais: la partitura musicale è imprescindibile e gli accordi che aprono il film e ne marcano l’andamento testimoniano la scelta registica del dramma. Ottimo anche il montaggio di Julia Gregory. Protagonista è il destino con i suoi incroci – a ben vedere in tutte le vicende letterarie ben congegnante un personaggio è rappresentato sempre dal fato – e, quando i flussi sono deviati per confusione alchemica, le carte dell’esistenza si sparigliano nel grande gioco cosmico e l’energia amorosa trasmessa ad ogni essere che palpita è come fuori controllo e potrebbe sprecarsi. Forse no però, poiché attraverso lo scambio di emozioni, si crea comunque un’alchimia universale.Due vite continuano a incrociarsi, ma non riescono a procedere in modo sincronico e il loro futuro è in mano al caso

Questo film romantico racconta, più che la passione, il lato cupo dell’amore ed ha come protagonista l’intimità maschile; non sono più i tormenti femminili al centro del microscopio registico dei sentimenti, ma quelli di Marc, che soffre “di” cuore e “per” il cuore: e per il suo cuore provato quell’“amore che visse due volte” è certamente fatale. Uno humour crudele permea la tragedia sentimentale di Marc e il suo essere passivo è minuziosamente esplorato, meno, invece, la precarietà emotiva delle “controparti”. La regia procede quasi in sordina: sembra che gli attori facciano da soli quello che il regista ha pensato di voler realizzare. Vedremo quale sarà il responso delle sale messinesi, ove non è ancora in programmazione.

Tosi Siragusa

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