Il giorno dopo la votazione del disegno di legge che sancisce la nascita dell’Irccs-Piemonte con il mantenimento del Pronto soccorso generale si sono presentati a Palazzo Zanca con una premessa che è anche la sintesi di quanto accaduto: per la prima volta non siamo qui a contestare un taglio, uno scippo, ma a celebrare una vittoria ottenuta grazie all’unità nell’interesse della città.
Nella saletta commissioni i firmatari del ddl che ha salvato le sorti di un presidio ospedaliero destinato un anno fa alla chiusura, Santi Formica, Beppe Picciolo, Nino Germanà, Franco Rinaldi e Marcello Greco, (tre partiti diversi, Forza Italia, Dr, Pd, Ncd) hanno incontrato i giornalisti per sottolineare un risultato e nel contempo provare a ripetere un modello di “unione trasversale” che lasci alle spalle i confiltti almeno quando c’è da difendere la città. Nella seduta Ars di mercoledì sera si sono sentiti i deputati delle altre province protestare perché per la prima volta a Messina è stato dedicato un dibattito di 3 ore e proprio quelle contestazioni fanno riflettere. Per la prima volta Messina è stata al centro del dibattito in Assemblea.
Fatta la legge adesso la palla passa all’assessore ed agli uffici del Dipartimento sanità, per predisporre, entro 90 giorni, i decreti attuativi (che necessitano comunque del via libera della Commissione) e nel frattempo Gucciardi con una circolare disporrà lo stop all’iter di smantellamento avviato dal dg del Papardo Michele Vullo ed il ripristino delle condizioni iniziali del presidio ospedaliero.
“Grazie all’impegno di tutti, del Comitato salvare il Piemonte, dei sindacati, delle associazioni, del sindaco, dei colleghi deputati per la prima volta non siamo qui per dire “ci opponiamo” ma per portare a casa una vittoria-commenta il primo firmatario del ddl Santi Formica- Un anno fa l’ospedale era chiuso. Abbiamo provato ad accorparlo in deroga all’Asp ma tecnicamente era impossibile perché le altre Asp avrebbero chiesto analoghi percorsi. Adesso possiamo dire che abbiamo salvato il Piemonte, che da ora in poi potrà fare convenzioni con altri Enti”.
Alle spalle della “cinquina”campeggia un manifesto: 7/10/2015 ospedale Piemonte una data storica per Messina e con le firme dei deputati (compresa quella di Bernardette Grasso, assente per un impedimento alla conferenza stampa).
“Abbiamo realizzato quello che avevamo promesso 6 mesi fa-aggiunge Picciolo- e ci saremmo potuti arrivare con meno polemiche. La vittoria è nostra e la dividiamo con tutti, e il grazie va anche al ministro Lorenzin ed ai deputati Garofalo e Mancuso che a Roma hanno seguito con il massimo impegno e sollecitudine la vicenda. Oggi è una data storica perché possiamo cambiare registro e cambiare Messina dal cuore, né dall’alto né dal basso, ma dal cuore, con un modello che è questo, tutti insieme, partiti diversi ma con un solo obiettivo. La prossima battaglia sarà per la zona falcata. Da oggi la parola sul Piemonte passa ai tecnici, ma vigileremo affinchè ci sia l’eccellenza, senza fare sconti a nessuno”.
Dal fronte Pd l’unico firmatario è Franco Rinaldi che ha sottolineato il ruolo determinante dell’assessore Gucciardi, che da politico e non da tecnico è riuscito a superare in un mese una serie di ostacoli che sembravano insormontabili.
In casa Pd pesano le assenze di Panarello e Laccoto, che non hanno firmato il ddl ed a lungo non si sono mai espressi chiaramente sulla vicenda ma comunque hanno votato a favore del disegno di legge. Anche il Dr Marcello Greco ha sottolineato come si sia registrata “la vittoria della buona politica che ora lascia la palla ai tecnici”. Sulla trasversalità della battaglia si è soffermato Nino Germanà “Il Piemonte era chiuso ma con l’unità siamo riusciti a portare risultati. Unica nota dolente il M5S che ha assunto una posizione strumentale. Noi l’abbiamo salvato con un Pronto soccorso generale e con la possibilità di avviare convenzioni con Enti come l’Università, l’Asp, lo stesso Papardo. Abbiamo salvato l’ospedale in quanto tale, non un pronto soccorso di base, ma l’ospedale. E’ una risposta che la sana trasversalità ha saputo dare”.
L’assessore nelle prossime ore emanerà la circolare che disporrà al manager del Papardo di ripristinare lo stato del Piemonte e fermare lo smantellamento. Entro 90 giorni ci sarà il decreto attuativo che entrerà nel dettaglio. In conferenza stampa è stato ribadito quanto detto all’Ars dall’assessore e cioè che non ci sarà fusione ma cambierà la governance, che sarà affidata all’Irccs. Le due anime, la mission riabilitativa e quella del Piemonte, emergenza-urgenza, resteranno in regime di convivenza e già sono state avviate interlocuzioni con il Rettore Navarra.
“Ci spiace per i detrattori- è stato il coro-Noi vogliamo entrambe le eccellenze, e continueremo con il modello unitario anche per le altre battaglie”.
Il ddl è stato approvato con 32 si, 16 no ed 1 astenuto.
La deputazione messinese ha votato sì: Ardizzone, Formica, Germanà, Greco, Grasso, Laccoto, Panarello, Picciolo, Rinaldi. Contraria la 5Stelle Valentina Zafarana. Ma tra i messinesi spicca l’assenza in Aula come nel dibattito (e non solo su questa vicenda) di Pippo Currenti, che abbiamo eletto noi messinesi ma di cui non si sono più viste le tracce sulle vicende del territorio ormai da tempo.
I 16 no sono stati dei deputati del M5S, della Pd Maria Maggio, di Roberto Clemente (Grande sud). Astenuto Bruno Marziano, Pd. A favore si sono espressi oltre ai messinesi anche deputati del Pd, Udc, Forza Italia, Megafono, Pdr, Ncd.
“Grande soddisfazione per la soluzione salva-Piemonte. Ma lo spumante lo stapperemo alla fine di questo percorso- è il commento di Clara Crocè, Antonio Trino e Guglielmo Catalioto- Non possiamo che essere contenti nel vedere concretizzarsi il progetto per il quale ci siamo spesi, più sopitamente rispetto alle eclatanti manifestazioni poste in essere, ma altrettanto incisive e con il medesimo scopo: la salvezza dello storico nosocomio”.
Si registra anche il commento di Carmelo Catania, segretario generale Cst Uil Messina: “E’ il tempo di mettere da parte ogni forma di egoismo politico personale e guardare al bene della collettività che si rappresenta, in tal senso la UIL di Messina condivide pienamente la legge che in maniera inequivocabile prevede il mantenimento di un Pronto soccorso d’eccellenza, con tutti i reparti connessi ovvero una struttura di primo livello”.
Rosaria Brancato