Un futuro di città metropolitana. Il progetto di una coesione sinergica con la provincia di Reggio Calabria. L’idea di una valorizzazione consapevole delle ricchezze artistiche e territoriali. Il programma di riqualificazione della nostra città ha assunto nel tempo proporzioni ambiziose, abbracciando la larga scala di quell'”Area Integrata dello Stretto”, di recente formazione, che acquista nuova forza e ammicca con convinzione all’Unione Europea, sollecitandone l’interesse.
L’obiettivo da centrare, in attesa di una trasformazione della stessa Messina in “città metropolitana”, è quello di consolidare una strutturata condivisione di linee d’azione con la “sorella dello Stretto”, la già metropolitana Reggio Calabria, con cui spiccano in comune vocazioni e risorse. La ricerca di un’organizzazione compiuta che ha richiesto un’intensa coordinazione di iniziative e rapporti al fine di ripartire le incombenze, concependo un nuovo approccio di rivalutazione dell’intero territorio.
A presiedere l’incarico, a partire dal 7 gennaio, Michele Bisignano, già assessore provinciale all’Area dello Stretto e alla Pianificazione Strategica, che ha ricevuto il mandato, a titolo gratuito, direttamente dalle mani del presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. Si tratta, in sostanza, di monitorare lo sviluppo di un progetto, ancora allo stato embrionale, che prepotentemente ha messo le basi attraverso una serie di step dilazionati nel tempo. Dal “Forum sugli interessi convergenti” dell’ottobre 2012 al protocollo d’intesa per la promozione di iniziative comuni in seno alla Rete E.S.I. (European Straits Initiative), dalla costituzione del Tavolo Tecnico – Scientifico di Messina agli incontri svoltisi sui temi della mobilita e dell’opportunità di dar vita ad un’unica Autorità Portuale nell’area dello stretto, presso la Prefettura di Reggio Calabria, passando, ancora, per i meeting organizzati da Palazzo Zanca con i Comuni dell’Area stessa e con le Amministrazioni Provinciali di entrambe le città.
Un’interrelazione logistica appoggiata anche dalla CGIL che pone l’accento sul mutato approccio comunitario alle realtà locali, che privilegia proprio i sistemi metropolitani e gli ampi insediamenti urbani sia per concedere un’interlocuzione diretta che per elargire i suoi generosi fondi. Obiettivo, quest’ultimo, che il Mezzogiorno d’Italia certo non può mancare – fa notare il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Lillo Oceano – data l’irrisorietà dei conti pubblici che non consentono gli importanti investimenti, innanzitutto in infrastrutture, di cui Messina ha bisogno.
Del resto la CGIL ha già mostrato una profonda sensibilità alla tematica in questione, facendosi notare anche per i suoi interventi in seno alla seduta del Consiglio Comunale volta a vagliare le opportunità in merito. Ma l’essenziale ingrediente per la riuscita del progetto, soprattutto per scongiurare che anni di dialogo e impiego di risorse umane ed economiche vengano a tradursi in un ennesimo fallimento, sarebbe da individuare – secondo lo stesso Oceano – nel coinvolgimento di tutti e 51 comuni interessati da questa risagomatura del volto dello Stretto, affinché le linee direttrici vagliate non vengano percepite come “calate dall’alto” ma effettivamente in grado di apportare sostanziali miglioramenti.
Occorre, in altri termini, fare chiarezza sulle potenzialità presentate dall’Area Integrata, mettendo nero su bianco le prospettive di attrazione di risorse a vantaggio dell’intera provincia e occorre farlo – ha concluso il segretario generale – anche indicendo una “Conferenza Metropolitana dell’Area dello Stretto” al cui tavolo far sedere tutti i soggetti istituzionali, le rappresentanze sociali e professionali e quelle delle comunità locali.
Sotto l’indice accusatorio della CGIL, l’eccessivo lassismo nello sfruttamento del bagaglio paesaggistico e culturale offerto dalla nostra città. Il bacino d’utenza turistica, se paragonato a quello di altre zone, risulta minimo, quasi “insignificante”, segnando uno svilimento del territorio che rischia di accentuarsi con il già paventato accorpamento dell’Autorità Portuale di Messina con Palermo. Prospettiva da scongiurare, supportando, invece, la creazione di un’unica Autorità portuale dello Stretto che accomuni, sotto la propria egida, da Messina a Reggio Calabria, passando per Milazzo, Villa San Giovanni, Gioia Tauro. Punti nodali dello smistamento turistico, snodi strategici per la loro collocazione geopolitica e le loro potenzialità logistiche e multiculturali, con funzione di cerniera nei confronti dei paesi africani, mediorientali e tra questi e quelli europei. Centro di intersezione di culture e risorse, perno di infinite aspettative.
(Sara Faraci)