MESSINA- L’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 nasce dalla consapevolezza di molti Governi mondiali della gravità della crisi ecologica che riguarda tutto il pianeta e dal riconoscimento della necessità di adottare strategie economiche sostenibili e rispettose dell’ambiente. Si tratta di un programma sottoscritto da 193 Paesi membri della Organizzazione delle Nazioni Unite. E’ costituita da 17 obiettivi inquadrati in un programma d’azione con 169 traguardi (target) che si ripropongono, entro il 2030 e nei tre ambiti dello sviluppo sostenibile – economico, sociale ed ecologico – di porre fine alle povertà, diminuire le diseguaglianze, affrontare i cambiamenti climatici, costituire società più giuste e di coinvolgere in questo ambizioso progetto le varie componenti della società, le imprese private, il settore pubblico, la società civile, gli operatori dell’informazione e della cultura.
I lavori, nel salone degli specchi della Città Metropolitana di Messina sono stati aperti dal sindaco Metropolitano Federico Basile che, dopo avere portato i saluti della Città Metropolitana agli intervenuti e ringraziato le Istituzioni coinvolte nel progetto, ha sottolineato come si stia lentamente acquisendo una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali, anche in ambito urbano, con comportamenti mediamente più responsabili, e come il concetto di Smart cities vada inteso non solo come tecnologia applicata alla parte amministrativa ma anche e soprattutto come modo diverso di fruizione dei servizi, con un atteggiamento di maggiore consapevolezza nell’approcciarsi ai problemi dell’ambiente urbanizzato dai rifiuti, all’acqua, alla viabilità, e del territorio nel suo complesso. Occasioni di dibattito, come questa – ha aggiunto Basile – servono a dialogare, a confrontarsi e a trovare idee che rendano competitivi, ma anche e soprattutto, a individuare i sistemi per consentire ai nostri concittadini di fruire di servizi migliori.
Sono quindi intervenuti Mara Cossu, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Dg Economia Circolare Div. IV: “Il percorso della strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile”; Cinzia Davoli, Città Metropolitana di Milano: “Il monitoraggi degli SDGs: il Data Lab”; Roberto Siracusano, Città Metropolitana di Messina, V Direzione Ambiente e Pianificazione: “La VLR – Voluntary Local Review – La revisione locale volontaria; Salvo Puccio, esperto del sindaco Metropolitano per il Pnrr: “L’importana del partenariato: i due progetti pilota della Città Metropolitana di Messina, Riqualificazione del compendio edilizio “Città del Ragazzo”e Riqualificazione dell’Area di Capo Peloro; Nunziacarla Spanò, Università di Messina: Le azioni pilota; Giuseppe Tito Aronica, Università di Messina: adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio; Massimo Villari, Università di Messina: Mobilità sostenibile e Smart Cities, Digitalizzazione come strumento di servizio delle comunità sostenibili; Sabrina Natale, Università di Messina: Biodiversità, sport e turismo sostenibile nelle aree protette; Roberta Salomone, Università di Messina: Economia circolare; Lucio Rubini Tps Pro: I laboratori partecipati; Marco Giacoponello, MG Comunications; I rapporti dell’Agenda. I relatori hanno delineato gli aspetti tecnici e programmatici che hanno portato alla definizione dell’Agenda della Città Metropolitana di Messina.
Nell’Agenda sono stati inseriti 5 obiettivi strategici:
1- Mobilità Sostenibile e Smart Cities;
2 – Economia Circolare;
3 – Ecosistemi e Biodiversità;
4 – Sport e Turismo Sostenibile nelle Aree Protette;
5 – Adattamento ai cambiamenti climatici e riduzione del rischio.
Gli obiettivi individuati possono essere sintetizzati nei due progetti pilota: rigenerazione del compendio edilizio “Città del ragazzo” in un progetto chiamato “dopo di noi” finanziato nell’ambito del Pnrr con 54 milioni di euro e che potrà essere riferimento non dolo per il territorio metropolitano di Messina, ma per tutta la Sicilia orientale. Il progetto prevede la riqualificazione di tutta l’area del quartiere Gravitelli di Messina: viabilità, trasporti, comunicazione. Tutto questo grazie anche ad un monitoraggio fornito dall’Agenda e ai criteri ambientali suggeriti dall’Università e dal Ministero; riqualificazione dell’area di Capo Peloro, definita la più bella spiaggia d’Europa che si trova all’interno di un’area ambientale protetta, un’area umida all’interno di un territorio fortemente urbanizzato, processo già avviato con la demolizione e messa in sicurezza a carico della Città metropolitana dell’area ex Sea-flight, si sta anche pensando ad un riutilizzo e una riqualificazione del pilone, alla riqualificazione dei percorsi pedonali e a coniugare le attività produttive con l’ambiente. Questi due progetti si integrano perfettamente con gli obiettivi dell’agenda per l’impatto etico ed ecologico che raggiungeranno alla loro realizzazione.