Ha impiegato meno di 24 ore la Squadra Mobile per individuare l’uomo che sabato mattina ha sferrato un violentissimo pugno nei confronti del titolare di un bar rosticceria di via Santa Cecilia. Si tratta di un incensurato che da oggi pomeriggio si trova negli uffici della Questura per essere sentito dagli investigatori. L’uomo ha già confessato il suo gesto ma ha detto di aver voluto solo difendere il nipotino dall’atteggiamento dispotico del barista. Una versione tutta da verificare e che lascia qualche dubbio. Adesso sarà il sostituto procuratore Fabrizio Monaco a dover valutare le risultanze investigative e decidere il da farsi. Se, cioè chiedere al gip l’arresto dell’aggressore, o limitarsi ad una denuncia trattandosi di un incensurato che ha subito confessato e che si trovava regolarmente a casa all’arrivo della Polizia e non ha tentato di rendersi irreperibile. Intanto sono sempre gravi le condizioni del barista, G.G. 65 anni. L’esercente è ricoverato in coma farmacologico nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico. I medici hanno deciso di non operarlo per rimuovere l’ematoma alla testa causato dal violento pugno. Un gesto inqualificabile che sarebbe stato scatenato da futili motivi. Secondo quanto ha ricostruito la Polizia venerdì sera un ragazzino sarebbe entrato nel bar ed avrebbe chiesto un bicchiere d’acqua. Il gestore avrebbe mostrato un po’ d’insofferenza ed avrebbe servito l’acqua accompagnandola con qualche mugugno. Il ragazzo ne ha bevuto un sorso e poi, indispettito dall’atteggiamento del commerciante, gli avrebbe scaraventato in faccia l’acqua rimasta nel bicchiere. Ne è nato un alterco ma senza gravi conseguenze. Il ragazzino però è tornato a casa ed ha raccontato tutto allo zio che ieri mattina, accompagnato dal nipote, s’è recato nel locale. La discussione è stata breve perché poco dopo il suo arrivo l’uomo ha colpito il barista con un pugno in pieno volto. Poi zio e nipote si sono allontanati mentre l’esercente è stato trasportato in ospedale. Inizialmente le sue condizioni non sembrano gravi. La situazione è peggiorata nel corso della giornata e ieri a tarda sera i medici sono ricorsi al coma farmacologico.