Una petizione per salvare un pezzo di storia unico, parte del più ampio patrimonio di quella che è stata definita "Città d'Arte". E' l'iniziativa dei consiglieri del gruppo di minoranza del comune di Roccavaldina Salvatore Visalli, Eleonora Antonuccio, Rosa Duca e Angelo Duca. Al centro della vicenda la riqualificazione dell'area "porticella" da realizzare con le somme compensative di Terna. La multinazionale infatti ha installato anche nel territorio di Roccavaldina due tralicci facenti parte dell'Elettrodotto Sorgente Rizziconi. La cifra predisposta per questo "passaggio" è di 278.650,00 euro.
La Giunta Comunale ha approvato nel mese di maggio un progetto di riqualificazione dell'area "porticella" che, tra le altre cose, prevede la demolizione di uno storico sedile lungo circa 30 centimetri e risalente al 1892. Un provvedimento al quale i consiglieri di minoranza sopracitati si oppongono pienamente, in quanto ritengono che "che il sedile che si intende abbattere è un opera risalente al 1892 e, come tale, ha una intrinseca pregnanza storica, architettonica e culturale. Quell’antico sedile – affermano i consiglieri – rappresenta inoltre per i Roccesi la memoria dei loro antenati. “U Bisolu” era infatti il luogo di aggregazione e di ritrovo degli avi del paese, dove si incontravano dopo una faticosa giornata di lavoro per confrontarsi o semplicemente per godersi qualche ora di meritato riposo. Su quel sedile sono state discusse le questioni che per più di un secolo hanno segnato la storia politica e culturale del paese. Quel sedile, dunque, non ha soltanto una storia ma anche un’anima, tanto da essere stato fonte di ispirazione poetica dell’illustre concittadino Don Salvatore Micali". Ancora oggi quel sedile, secondo quanto sottolineano i consiglieri di minoranza, che si sono attivati anche con una petizione, "rappresenta ancora oggi un punto di ritrovo per giovani e anziani e la sua demolizione non servirà a migliorare la viabilità, poiché si guadagnerebbero solo una manciata di centimetri".
Con la petizione proposta, la quale ha già registrato numerose firme, i consiglieri chiedono al sindaco e al responsabile dell'ufficio tecnico e alla Giunta di annullare gli atti che hanno portato all'approvazione del progetto e a rimodularlo. Inoltre, assumendo il punto di vista dei cittadini, i consiglieri sottolineano come, a loro avviso, "i soldi della Terna debbano essere impiegati per eliminare quanto più possibile i danni ambientali provocati dalla installazione dell’eletrodotto e non per distruggere ciò che è caro ai roccesi".