MESSINA – L’iniziativa del sindaco Cateno De Luca di investire i messinesi del ruolo di sentinelle, con il compito di segnalare gli incivili e gli assenteisti tramite un numero whatsapp , ha sollevato un coro di no tra i partiti di opposizione.
«L’ennesima trovata di De Luca non può che vederci totalmente discordi, perché continua sulla scia della criminalizzazione di alcune categorie di cittadini. Non ci piace questa nuova iniziativa, che creerà un clima di odio, di sospetto, di delazione, che metterà i cittadini uno contro l’altro. Vanno bene i controlli, ma nelle mani dei soggetti abilitati a farlo, che ne abbiano le competenze di legge. Basta con questo clima da Far West, basta con il giochetto dei buoni e dei cattivi, e con il Sindaco giudice supremo degli uni e degli altri». Così in una nota I consiglieri comunali del gruppo PD: Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile, Felice Calabrò, Libero Gioveni.
«Lo stato di diritto si basa su regole ben precise, che evidentemente il sindaco Cateno De Luca intende sovvertire, trasformando i cittadini in sentinelle di quartiere ed esasperando ancora di più il clima di terrore con il quale tenta di mascherare la totale inefficienza della sua amministrazione». Parole dei consiglieri comunali del M5s.
«Alimentando questa continua “caccia alle streghe” e mettendo i cittadini gli uni contro gli altri – commentano – il pericolo dietro l’angolo è quello di una deriva autoritaria e giustizialista che alimenterebbe odio, rancori, ripicche e sospetti. Evidentemente – concludono – De Luca continua a confondere la sua paginetta Facebook con un tribunale dell’Inquisizione. Temiamo che il primo cittadino abbia una visione della società piccola, infelice e rancorosa, simile per certi versi a un gregge di pecore che ha bisogno della presenza costante di un cane da guardia. Messina tuttavia non ha bisogno di uno sceriffo che denunci i problemi aizzando i cittadini, ma di un sindaco che sia capace di risolverli. E lui fino ad ora non ne è stato capace».
«Premesso che l’operazione “tutti sbirri” inevitabilmente lascia enormi perplessità circa l’anomala prassi, ma fa riflettere sulle conseguenze in termini di litigi e odio sociale che potrebbe scatenarsi nelle nostre strade con i nostri concittadini intenti a tentare di fotografare trasgressori in flagrante. Purtroppo quest’ennesima trovata di De Luca, ricorda periodi storici diversi e orridi, dove chi era al comando fomentava con stile analogo e con inviti alla denunzia del vicino di casa, ma per altre motivazioni». Così il capogruppo Mli, Roberto Cerreti.
«Crediamo – dichiara Emanuele Villari fondatore dell’associazione RADICI- che questa sia un’ altra di quelle cose che De Luca poteva evitarsi. Non so quanto sia poi possibile emettere una multa su una foto scattata da un semplice cittadino e non da un organo preposto . Ma il fatto ancora più grave è quello di creare un imbarbarimento tra gli stessi cittadini. È del tutto evidente che queste misure annunciate dal Sindaco sono sintomo di impotenza della polizia municipale che però non può mai avere come conseguenza mettere i cittadini l’uno contro l’altro. Come detto più volte dal Sindaco: ad ognuno il proprio mestiere e non spetta sicuramente al cittadino fare rispettare le regole o essere utilizzato come un agente di polizia».