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Coldiretti Calabria. L’iscrizione del vitigno calabrese “Brettio Nero” nel registro nazionale varietà di vite arricchisce biodiversità e distintività

L’iscrizione del vitigno “Brettio Nero-N” nel registro nazionale varietà di vite, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 giugno , incrementa in modo rilevante l’ampiezza del patrimonio ampelografico della Calabria, ne  costituisce un punto di forza e apre la strada a nuovi investimenti.”

Cosi, Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria, commenta questo risultato che aumenta la reputazione di questo vitigno e che va a merito dell’Ente Camerale cosentino che ha saputo fare squadra, coinvolgendo i protagonisti della “nazionale del vino”, conseguendo un risultato che da valore al territorio, in particolare cosentino dove, in questi anni con viticoltori illuminati, si è investito in innovazione, nel rispetto delle tradizioni, e questo ha consolidato l’innalzamento della qualità del vino.

Un anno fa – ricorda – nello speciale registro c’era già stata l’iscrizione del vitigno “Magliocco Dolce”. Con il Direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini, Vice-Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, – prosegue Aceto- abbiamo seguito l’evolversi della richiesta di iscrizione proprio per rafforzare la distintività delle nostre produzioni anche al fine di contrastare l’omologazione del cibo e del gusto.

Questa è una politica per Coldiretti fondamentale, poiché offre garanzie ai cittadini-consumatori, allo stesso tempo permette di salvaguardare la grande biodiversità calabrese e contribuisce a mantenere viva l’agricoltura in zone difficili”.  In questi anni in Calabria, – ricorda Coldiretti – grazie alla passione dei viticoltori e all’attività dei ricercatori, si è investito molto nel salvare molti vitigni autoctoni dall’oblio, che invece sono stati recuperati e moltiplicati.

Ciò ha permesso la salvaguardia della biodiversità e una offerta ai consumatori di prodotti del territorio, che significa anche sostegno all’economia locale e maggiori opportunità per operazioni commerciali. I cittadini-consumatori  – conclude Coldiretti – vogliono sempre di più conoscere personalmente il produttore e scoprire le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare, andando contemporaneamente alla scoperta del territorio d’origine.