“Da sei mesi assistiamo ad un continuo valzer di delibere che fanno avanti e indietro, ad una serie di irregolarità che dal primo giorno hanno connotato questa amministrazione. Abbiamo una giunta comunale che vive di teoria, ma la pratica è un’altra cosa, significa avere contezza delle risorse che ci sono a disposizione e mettere al servizio delle esigenze della città”. Esordisce così l’ex candidato sindaco Felice Calabrò che oggi è tornato insieme ai “suoi” consiglieri comunali dei gruppi Pd per affondare un altro duro colpo nei confronti di un’amministrazione Accorinti ritenuta non adeguata al governo della città alla luce delle vicende che ciclicamente si verificano. A fornire l’assist questa volta è stato il caos sugli ormai famosi mercatini di natale. Una questione che ad oggi è ancora senza una soluzione definitiva nonostante ci siano atti che parlano chiaro. Calabrò ha voluto chiarire che il Pd non è certamente contro l’iniziativa o contro una sinergia tra pubblico e privato che in occasioni come questa potrebbe solo rappresentare occasione di valorizzazione della città e di svago per i cittadini. “Ma un assessore al Patrimonio non può permettersi di dire che non conosceva il regolamento”, ha ammonito Calabrò. L’attacco naturalmente è stato rivolto all’assessore Guido Signorino che tra le sue deleghe annovera anche quella al Patrimonio. “Chiediamo che l’assessore rimetta questo incarico perché si tratta di un settore vitale per il Comune e non è accettabile che in sei mesi nessuno lo abbia mai visto negli uffici del dipartimento”. Toni ugualmente duri anche contro l’assessore al Commercio Patrizia Panarello: “sarebbe forse il caso che trovasse un’altra sistemazione o tornasse direttamente all’Università”. Pesanti attacchi per una vicenda che di giorno in giorno rischia di ingarbugliarsi sempre più poiché non si è ancora riuscito a comprendere chi ha sbagliato e perché si sta continuando su una strada non chiara.
A concentrarsi sui dettagli di tutta la questione è stato il consigliere dei Progressisti Democratici Daniele Zuccarello. Fin dal primo giorno Zuccarello aveva sentito puzza di bruciato, immediatamente aveva fatto presenti le irregolarità del provvedimento con cui l’amministrazione aveva deciso di autorizzare l’iniziativa del mercatino natalizio nelle vie Lepanto e San Giacomo. Lo abbiamo raccontato fin dal principio: la delibera n. 963 del 5 dicembre con cui si accordavano le concessioni di suolo pubblico nei pressi di piazza Duomo era irregolare poiché non rispettava il regolamento Cosap modificato il 31 maggio 2012. In prima battuta l’assessore Signorino aveva giustificato l’errore spiegando che lo stesso dirigente Domenico Signorelli non conosceva le modifiche poiché non erano mai state recapitate al dipartimento, nel frattempo però l’associazione che fa capo a Nino Corona e Michele Di Pietro aveva chiesto e ottenuto la concessione dell’area pedonale delle vie San Giacomo e Lepanto. Il tutto mentre un altro gruppo di associazioni, che tra l’altro avevano presentato un progetto lo scorso mese di ottobre, avevano ricevuto un secco no. Altro passaggio: l’amministrazione aveva proposto l’iniziativa come occasione di promozione culturale e delle tradizioni legate al natale, facendo un giro tra gli stand si evince chiaramente che il tenore della manifestazione è soprattutto commerciale. Ma volendo sorvolare su questo aspetto ecco un altro punto messo in evidenza dal consigliere. Si tratta del punto f del comma 11 dell’articolo 15 del regolamento che prevede concessioni di suolo esclusivamente ad associazioni Onlus che devono presentare un programma almeno 30 giorni ed eventualmente ottenere gli spazi per 4 giorni consecutivi e al massimo per tre volte l’anno. Messina Lavora però non è una Onlus. Dunque non rientra in questa casistica. L’amministrazione potrebbe però rispondere che nella sua delibera era espressamente prevista una deroga al punto f. Quindi si chiede Zuccarello: “visto che sapevano di non poter concedere quelle aree ad associazioni che non sono Onlus e hanno deciso di bypassare quelle direttive perché hanno comunque lasciato la concessione a titolo gratuito?”. Per l’intero gruppo Pd dietro questa vicenda si prefigura anche un danno erariale per le casse comunali. Il 13 dicembre l’amministrazione ha però annullato la delibera e dunque l’iniziativa, gli stand dunque dovevano evidentemente sparire, ma la notifica di revoca della concessione è stata emanata solo il 17 dicembre e ad oggi tutti gli operatori sono ancora sistemati nelle loro postazioni, mentre gli altri che erano stati fatti sgomberare dall’altro lato della piazza hanno già preparato un esposto. Sbrogliare la matassa sembra praticamente impossibile, al momento il Dipartimento e l’amministrazione stanno anche valutando l’ipotesi di concedere a tutti nuove autorizzazioni rispettando proprio quel punto f del regolamento, ma non chiarendo come visto che la norma parla di massimo 4 giorni consecutivi e solo per le Onlus. La vicenda potrebbe dunque avere ancora molti strascichi e lo stesso Zuccarello ha promesso battaglia se si continuerà a non garantire il rispetto delle regole. Regole che lo stesso consigliere aveva proposto di cambiare, proprio per dare la possibilità anche agli ambulanti di sfruttare le zone del centro in occasione delle feste, presentando alcuni emendamenti nello scorso mese di agosto. Emendamenti che sembrano essersi persi nei meandri di Palazzo Zanca e che se approvati prima sicuramente avrebbero evitato questa confusione. A questo punto non resta che attendere quali saranno le decisioni che emergeranno dalle riunioni che continuano a susseguirsi negli uffici del Patrimonio. Il Pd, dal canto suo, non farà sconti a nessuno.
Francesca Stornante