Due colpi grossi, a distanza di un giorno dall’altro, realizzati nella stessa via Catania e che presentano caratteristiche in parte affini.
Il primo messo a segno venerdì, intorno alle 17, alla Banca Intesa S. Paolo che ha fruttato un bottino di 90mila euro; il secondo messo a segno ieri pomeriggio, intorno alle 13, all’ufficio Poste che ha invece fruttato ben 70mila euro.
La polizia indaga su entrambi i casi ma non si esclude che ad operare siano state le stesse persone, considerando che si è sempre trattato di un trio di giovani che si sono introdotti, a volto coperto, utilizzando il medesimo stratagemma: la porta d’emergenza.
Il modus operandi, infatti, presenta delle analogie che non sono sfuggite ai poliziotti e su cui si stanno concentrando i maggiori sforzi per ricostruire al meglio le dinamiche.
Il primo colpo è stato quello di venerdì pomeriggio, alla Banca Intesa S. Paolo. Erano le 17 e l’agenzia aveva ormai chiuso le porte al pubblico.
Tre ragazzi, con volto coperto da caschi e cappucci, si sono avvicinati alla porta d’emergenza, (questa è l’ipotesi più accreditata) hanno utilizzato delle chiave e si sono introdotti all’interno. Due di loro hanno poi proseguito verso la stanza in cui due dipendenti stavano collocando il denaro in cassaforte, mentre il terzo è rimasto a fare da palo all’esterno.
Strana anche la dinamica d’azione. I due ragazzi erano disarmati e, senza proferir parola, si sono fatti consegnare tutti i 90mila euro. Poi si sono allontanati ed hanno raggiunto il complice-palo. Due di loro sono fuggiti in motorino, mentre il terzo si è dileguato a piedi.
Dinamica simile, il giorno dopo, non poco lontano. Ieri, intorno alle 13 infatti, ad esser presa di mira è stata la Posta della stessa via Catania.
Anche in questo caso, il colpo è stato messo a segno da tre giovani che si sono introdotti, a volto coperto da casco e passamontagna, utilizzando la porta d’emergenza. L’orario era propizio, considerando che in quello stesso istante un dipendente stava racimolando i guadagni della mattinata e, al contempo, stava aprendo la cassaforte per trasferire i contanti nel bancomat.
Anche qui si indaga su come i tre siano riusciti a forzare la porta d’emergenza, forse utilizzando delle chiavi anche in questo caso o forse con l’aiuto di qualcuno che dall’interno aveva lasciato la porta aperta.
Una volta entrati, si sono avvicinati all’impiegato, si sono fatti consegnare tutto il denaro, circa 70mila euro, e sono fuggiti in tre su un motorino.
Fuga poco fortunata, la loro. Poco dopo, sulla via Piemonte, il motorino ha smesso di funzionare e i tre sono stati costretti a sottrarre l’auto di un povero malcapitato abbandonandola poco dopo nel posteggio di Salita Contino e dileguandosi nel nulla.
Anche in questo caso la polizia è sulle tracce dei tre rapinatori. Elementi fondamentali potrebbero rivelarsi i filmati delle videocamere esterne e interne e le testimonianze dei presenti.
Veronica Crocitti
@VCrocitti