Segnalazione WhatsApp al 366.8726275: “Percorso a ostacoli creato da un locale in largo Seggiola”.
Non sappiamo se nel caso specifico sussista un’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Comunque, anche se ci fosse, le condizioni dell’area evidenziata nella foto creano obiettive difficoltà di transito per i pedoni.
D’altra parte, in città esistono diverse situazioni di abuso e di improprio utilizzo degli spazi pubblici. Un intervento organico di regolarizzazione è più che mai urgente. E lo è sia per sanare il danno erariale dovuto al mancato introito delle imposte previste ma anche per rispettare il diritto alla libera circolazione dei pedoni. A questo proposito è utile precisare che l’art. 20 comma 3 del Codice della strada prevede che “nei centri abitati, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole o altre installazioni puo’ essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purche’ in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. Nelle zone di rilevanza storico-ambientale, ovvero quando sussistano particolari caratteristiche geometriche della strada, è ammessa l’occupazione dei marciapiedi a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacita’ motoria“.
A fine settembre scorso l’assessore Roberto Cicala davanti alla prima commissione del Consiglio comunale aveva assunto l’impegno a garantire un maggiore controllo. Di questa attività ancora non si vedono gli effetti perché, purtroppo, l’anarchia prospera. Speriamo bene per il futuro.
Raggiunto da Tempostretto, l’assessore ci fa sapere che è stato appena affidato il compito per la verifica a Patrimonio Messina Spa: “Abbiamo ricevuto tante segnalazioni e dobbiamo anche verificare la regolarità dei passi carrabili. In città, la concessione riguarda milleduecento passi carrabili ma ne risultano più di tremila”.
Ci ha scritto il gestore del locale: “Oggi abbiamo rimosso le piante che ostacolavano il passaggio. La responsabilità del “blocco” era stata causata dagli operai che stanno eseguendo i lavori nell’immobile adiacente. Avevano spostato le piante per creare uno scarico materiale sicuro e non le avevano messe al loro posto, regolarmente autorizzato”.
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