De Luca: Vi hanno detto bugie su conti, dissesto, partecipate,spese pazze FOTO

Ha iniziato citando l’Amleto “essere o non essere” ed ha concluso 4 ore dopo, senza pause, annunciando nell’ordine: due sedute di consiglio (una sabato 6 e una sabato 13) per affrontare i temi della relazione d’inizio mandato e delle dimissioni, un nuovo comizio domenica 7 alle 18 (per completare l’analisi) ed un ritiro spirituale sempre domenica 7 con la giunta ed i vertici delle Partecipate.

Nel mezzo, in 4 ore di comizio, c’è stato spazio per tutto, i conti, il Piano di riequilibrio, le repliche a Signorino, le Partecipate, il Consiglio comunale, i sindacati, la burocrazia, il rapporto con i dirigenti e con gli impiegati.

Noi abbiamo fretta di dare alla città le risposte che merita. E’ una fretta frenetica perché sentiamo sulla pelle la responsabilità che ci avete affidato. Ci sono vari pilastri al Comune. E’ la giunta che detta i tempi, per diritto, per competenza e per potere che ci deriva dall’essere stati eletti. Poi c’è la burocrazia e molti che si sentono ancora i padroni del pastificio. Poi ci sono le partecipate, utilizzate come bancomat. E c’è il consiglio comunale che ha il compito di controllare l’amministrazione, indirizzarla, vigilare. Ma non ha quello di condizionare la giunta. In passato il consiglio comunale ha dettato tempi, decidendo quello che doveva passare o non passare e persino quello che doveva arrivare in Aula o meno….Pensate che abbiamo ereditato ben 150 delibere mai arrivate in Consiglio. Era il consiglio degli stolti, ora deve essere il consiglio dei responsabili, ma tutti dobbiamo alzare l’asticella per competenza e qualità.

Con me non funziona il partito del sindaco, io sono il sindaco di tutti i messinesi. Non voglio che tra i consiglieri prevalga la logica del branco e della ricerca della visibilità. TRA 57 GIORNI, 8 ORE, 44 MINUTI E 33 SECONDI DOBBIAMO STABILIRE SE MESSINA E’ AL DISSESTO o se vogliamo rimodulare un PIANO DI RIEQUILIBRIO FASULLO. Ho inoltre circa 500 delibere, quindi tutti insieme dobbiamo decidere se portare avanti il Piano Salva Messina o meno. Il Piano di riequilibrio lo dobbiamo esaminare TUTTO ed il Piano non può escludere le Partecipate. Ma ad esempio non ci sono bilanci dell’Atm approvati da anni, dal 2002, ed anzi continua a produrre debiti”.

De Luca ha poi ripetuto alla piazza quanto già dichiarato alla stampa a proposito della delibera sulla modifica del regolamento. Il 13 settembre il sindaco aveva ritirato la sua proposta in seguito a quella predisposta dal gruppo di LiberaMe che presentava molti punti in comune. “Quando è iniziato l’esame del consiglio ho preferito allontanarmi. Invece sono spuntati 50 emendamenti e tutto è stato rinviato a mercoledì prossimo. Io non voglio un Consiglio asservito, ma che dia risposte alla città. Stiamo definendo il Piano Salva Messina non possiamo permetterci di discutere per mesi e mesi con chi magari non ha letto gli atti”.

De Luca ha quindi analizzato la situazione complessiva dei conti del Comune, prima di passare al Piano di riequilibrio.

ENTRATE

186 milioni entrate tributarie

143 milioni trasferimenti da Regione e Stato

23 milioni entrate extra tributarie

TOTALE 364 MILIONI

Il bilancio complessivo supera i 747 milioni ma il sindaco si è soffermato sul rapporto tra entrate ed uscite evidenziando come Messina sia “dipendente” dai contributi di Stato e Regione e non sia in grado di essere autonoma.

Ad esempio gli IMPIANTI SPORTIVI comportano una spesa di 1 milione e 600 mila euro ( e conosciamo benissimo tutti le condizioni in cui versano), eppure in bilancio viene indicata una previsione d’incasso complessiva di appena 67 mila euro, che nei fatti reali si riduce a 26 mila euro….

Nel Piano di riequilibrio (come spiegherà De Luca più avanti), si prevede che l’Amam contribuisca con 23 milioni di euro in 10 anni (2 milioni l’anno) “Fatto non solo impossibile ed infatti non si è verificato, ma che è persino vietato dalla normativa. Se ci sono utili devono essere reinvestiti non dati al Comune. Mi chiedo poi come Accorinti, che ha fatto le battaglie per l’acqua pubblica non si sia accorto d’aver scritto nel Piano di riequilibrio che dal servizio idrico voleva guadagnare 2 milioni di euro l’anno….Ma non doveva restare pubblica??’”

ALCUNE VOCI DI SPESA

84 milioni di Debiti fuori bilancio

70 milioni personale

55 Milioni per i servizi sociali

Nel settore dei servizi sociali cambieremo tutto. Abbiamo scoperto numeri ballerini, si legge mille assistiti e poi sono 700….. Si va avanti con la logica del vuoto per pieno e si sprecano i soldi dei messinesi. I lavoratori delle cooperative vengono tenuti sotto ricatto. Poi mi chiedo come mai ci sia un regime di monopolio e tutto vada alla cooperativa Genesi. Sono miracolosi? Noi procederemo con una mappatura dei bisogni e con l’Istituzione dei servizi sociali, andando poi con l’affidamento diretto a chi opera in modo onesto. Tra le spese mi chiedo poi come sia possibile che per la manutenzione delle scuole si sia speso appena 50 mila euro…..”.

Un capitolo a parte De Luca lo dedica all’Atm “la fabbrica dei debiti” (leggi articolo a parte) ed alla questione del personale del Comune e dei rapporti con i dirigenti (leggi articolo a parte), che saranno ridotti da 23 a 12 ( e probabilmente a 8) da gennaio 2019.

PIANO DI RIEQUILIBRIO

Il 26 settembre il ragioniere generale De Leo indica al sindaco una massa debitoria prevista dal Pluriennale di 339 milioni di euro (relativamente al periodo 2014-2017).

Si scopre però che le risorse accantonate per il Piano sono 37 milioni e non i previsti (ed indicati nel Piano) 89 milioni di euro, con una differenza di ben 52 milioni di euro.

Mi sono ritrovato con un buco di 52 milioni di euro su un Piano di riequilbrio del quale si parla dal 2014 e che ancora non è stato approvato….Mi spiace allora per voi messinesi, ma vi hanno mentito. I soldi che si dovevano accantonare se ne sono andati in spese pazze….Sono volati via 52 milioni e ancora dobbiamo iniziare….. Dice Signorino che la colpa è di Stato e Regione che hanno ridotto i contributi. Io sono andato a fare i conti. E’ vero, hanno dato 11 milioni di euro in meno. Ma allora, caro Signorino, dove sono finiti gli altri 41 milioni di euro….???? Ecco perché non posso aspettare i riti satanici del consiglio ed i tempi dell’Aula. CI SONO FALLE NEL PIANO DI RIEQULIBRIO, CIFRE FASULLE. Almeno 120 milioni di euro sono cifre irrealizzabili e fasulle. Ve ne cito alcune: 23 milioni di rendite immobiliari. La normativa non prevede più che siano inserite nel Piano Pluriennale. Altra cifra, 30 milioni derivanti dalla riforma del catasto. Ebbene, non si è fatto nulla.

Ma le più belle voci sono queste: 31 milioni di euro di trasferimenti dall’Atm al Comune in 10 anni…… Ma come? L’Atm produce debiti e Signorino mi scrive che li trasferisce al Comune…..? Ma non è finita qui, perché anche l’Amam secondo questo Piano dovrebbe trasferire 23 milioni in 10 anni. Ma come si fa a predeterminare utili per i prossimi 10 anni? La legge obbliga al reinvestimento ed in ogni caso se vuoi guadagnare dall’erogazione idrica significa che vuoi far pagare l’acqua. Invece deve restare pubblica”.

Nell’analizzare il Piano di riequilbrio il sindaco ha poi raccontato d’aver scoperto di gestioni “in house” da parte di alcuni dirigenti di somme destinate ai Dipartimenti e che venivano usate in vario modo tranne che a favore della collettività.

L’era del padrone del pastificio è finita. Io capisco di bilanci. In 24 ore ci sono stati anche 10 milioni di euro ricomparsi magicamente….”

Le ultime frecciate sono state destinate ai sindacati, iniziando dal Silpol (sindacato della polizia municipale) e finendo con Cgil-Cisl-Uil.

Sui vigili urbani ha ribadito che se su 175 meno della metà, cioè 60, sono in strada, si dovranno invertire le percentuali “tutti in servizio in strada, ma con divise, dotazioni, tecnologia”.

Ai “3 moschettieri” Mastroeni- Genovese-Tripodi aveva già replicato nei giorni scorsi ed ha più o meno ribadito quanto già dichiarato.

Qui c’è la mentalità di Checco Zalone di Quo Vado, il sogno del posto fisso. Ci sono state assunzioni in blocchi, c’è stato un vero e proprio pozzo di San Patrizio, ma io non diventerò complice di illegalità. Sia io che l’assessore Musolino siamo stati minacciati, ma non abbiamo paura. Si assume SOLO CON I CONCORSI PUBBLICI. Mi spiace ma non ci sto alle raccomandazioni pubbliche.

I sindacati sono stati complici di un sistema che ha massacrato la meritocrazia e le speranze e ha trasformato l’Atm in un bancomat. Mi hanno accusato persino d’aver licenziato 30 operatori della vigilanza venatoria. Ebbene, caro Mastroeni, stiamo parlando di una gara d’appalto sospesa in prefettura perché partecipava, da sempre, una sola impresa e per due mesi. Nel frattempo ho scoperto che è un ruolo che spetta alla Polizia della Città Metropolitana…. Non possiamo succhiare il sangue alla città. E se i contratti scadranno non si andrà di proroga in proroga fino all’assunzione a tempo indeterminato perché adesso riorganizzeremo la macchina comunale e delle Partecipate e si dovrà usare il personale là dove serve. Ho anche chiesto il 26 settembre, indirizzando la nota anche in Procura, che si facciano verifiche a Messinaservizi per capire se tra il personale transitato da Messinambiente ci sia qualcuno che ha reati tali da non consentire la permanenza in un’azienda pubblica”.

Alle 22.30 chiede alla folla se si deve dimettere ed il coro è un NO. Poi chiede cosa deve rispondere al presidente del consiglio Cardile sul cronoprogramma delle due sedute dedicate alla questione “dimissioni e relazione d’inizio mandato”.

Dopo 4 ore di comizio dà quindi appuntamento alla folla a domenica prossima alle 18 per la seconda parte dell’analisi dei conti. Per quanto riguarda le tappe in Consiglio le sedute saranno il 6 ed il 13. Giunta e vertici delle partecipate avranno anche un ritiro spirituale domenica 7, probabilmente sui Peloritani.

Rosaria Brancato